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Chiera al primo derby: «C’è grande entusiasmo il clima sarà spettacolare»

di Lorenzo Carducci
La guardia italo-argentina classe 1994 Adrian Chiera
La guardia italo-argentina classe 1994 Adrian Chiera

18 febbraio 2023
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MONTECATINI.  Ha contribuito in modo sostanziale a cambiare faccia ad una Fabo desiderosa di osare, portando in dote personalità, talento e canestri, come quello valso il clamoroso successo (l’ultimo) sul campo della Pielle Livorno, tra le prime della classe.

Adrian Chiera è uno dei volti più attesi per il derby con Gema in programma domani alle 18 al Palaterme, per lui la prima stracittadina termale, a cui arriva però forgiato da aver preso parte in carriera a partite incandescenti come Rimini-Forlì e Napoli-Caserta, oltre ad aver assaggiato anche Cividale-Udine. «Da quando sono arrivato mi hanno raccontato spesso di questo derby – dice la guardia italo-argentina degli Herons, tra i primi 10 marcatori del girone A con 14 punti di media a gara nonché miglior tiratore di liberi (89%) – è una cosa nuova ma ha portato subito molto entusiasmo, mi aspetto un clima spettacolare. Montecatini è una piazza che si merita il meglio. Penso sia normale che ci sia tensione, vogliamo vincere entrambi, ma non deve esserci nessun conflitto».

Secondo il detentore di due promozioni in A2, l’avversario di giornata merita la massima considerazione. «La classifica non riflette il loro valore – si riferisce a Gema – sono una squadra che potrebbe essere molto più su perché hanno giocatori che ritengo molto forti. Laganà? È da categorie superiori, confrontarsi con talenti come lui è sempre stimolante. Siamo due squadre in crescita e che non hanno tempo da perdere». Per Chiera e compagni, reduci da 4 vittorie consecutive, battere i cugini significherebbe continuare a risalire la graduatoria. «Stiamo vivendo un bel momento, esserci fermati un weekend non è a nostro favore ma vogliamo cavalcare questa striscia e l’entusiasmo. Stimo molto i miei compagni e mi sento inserito, remiamo tutti nella solita direzione. Ci piace pensare di essere padroni del nostro destino». «Non ho avuto modo di percepire bene l’atmosfera in città perché devo studiare – aggiunge avendo iniziato, dopo la laurea triennale, la magistrale in scienze economiche – ma la pressione non mi spaventa. Ogni esperienza è a sé, però giocando partite decisive in carriera ho imparato a prendere tutto come stimolo».

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