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Le stelle del basket si ritrovano alla chiesa della Madonna del Ponte: il santuario dei cestisti a Porretta Terme


	A sinistra Carlo Caglieris, presidente di Liba, e Pierluigi Marzorati. A destra Marzorati con la palla in una vecchia foto e in basso il santuario
A sinistra Carlo Caglieris, presidente di Liba, e Pierluigi Marzorati. A destra Marzorati con la palla in una vecchia foto e in basso il santuario

A quasi 10 anni dalla richiesta, la Congregazione del Divin Culto del Vaticano ha riconosciuto la Madonna del Ponte del Santuario quale patrona dei giocatori con la palla a spicchi

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PORRETTA. Il 29 luglio del 1956 una staffetta gigante di 60 cestisti bolognesi portò una lampada votiva detta “fiaccola” fino alla chiesa della Madonna del Ponte di Porretta Terme, giusto a una trentina di chilometri da Pistoia. Da quel pellegrinaggio, a cui parteciparono giocatori della Virtus Bologna, del Gira e della Motormorini, nella chiesa della Madonna del Ponte nacque il Sacrario del Cestista emiliano, dove ancora oggi si trovano maglie, targhe e cimeli in cui la pallacanestro si mescola alla storia. Venerdì 29 luglio, 66 anni dopo, succederà qualcosa di analogo. Da un paio di settimane, a quasi 10 anni dalla richiesta, la Congregazione del Divin Culto del Vaticano ha riconosciuto la Madonna del Ponte del Santuario di Porretta Terme quale patrona dei cestisti. Si tratta del primo Santuario dedicato ad atleti di uno sport di squadra, visto che l’unico precedente è costituito dalla Madonna del Ghisallo in Lombardia, patrona dei ciclisti. Nella Consulta del Santuario c’è l’associazione Liba (Legends International Basketball Association), un gruppo di ex cestisti di grido che si legge nella brochure di presentazione «hanno contribuito e vogliono contribuire in futuro a scrivere pagine importanti nella storia del basket, con la stessa immensa passione che ha portato alcuni di loro sul tetto del mondo. Oggi desiderano dedicarsi agli altri e sviluppare progetti formativi e valoriali per le giovani generazioni per fare qualcosa di importante e costruttivo attraverso lo sport». Veri e propri mostri sacri, per restare in tema, della pallacanestro italiana di tutti i tempi, tra cui figurano i nomi di Dino Meneghin, Antonello Riva, Meo Sacchetti, Mara Fullin e tanti altri, che propongono una due giorni per festeggiare questo riconoscimento e fare rete attorno al basket. Venerdì alle 14 da Bologna partirà la fiaccolata verso il Santuario di Porretta, l’ultimo tratto da Porretta inizierà alle 17,30. Poi dalle 18 saluti istituzionali e messa nel Santuario. Sabato alle 10 spazio all’inclusione dei ragazzi disabili, tornei di baskin compresi, poi nel pomeriggio alle 17 una corsa con palla di 2 km da Porretta al Santuario e a seguire una relazione sul tema “come il basket può cambiare il mondo” di David Hollander, professore dell’omonimo corso alla New York University e che ha portato la storia del Santuario sulle pagine del New York Times. Il presidente Liba è Carlo Caglieris, che con le Vu nere ha vinto tre campionati, anche se il programma è farina del sacco di un altro playmaker, per anni il playmaker d’Italia e forse anche d’Europa, il direttore generale ingegner Pier Luigi Marzorati. Perché mentre con la maglia di Cantù e quella della Nazionale si laureava campione d’Italia (due volte), d’Europa e oltre (2 Coppe Intercontinentali, 6 titoli tra Coppa dei Campioni e Coppa Korac, 4 medaglie agli Europei e un argento alle Olimpiadi), il classe ’52 nel palmarès metteva anche la laurea in ingegneria. Pier Luigi non ha smesso di servire assist, e come lui anche i suoi compagni d’avventura. I progetti di Liba sono innumerevoli, tutti volti all’educazione sportiva e cestistica delle nuove generazioni, all’insegna dei valori fondamentali quali la socialità e l’integrazione, la solidarietà e l’etica sportiva. Per questi motivi l’associazione s’interfaccia soprattutto con le scuole. «Teniamo molto a promuovere i valori alla base dello sport e della pallacanestro – spiega Marzorati – a partire dal rispetto degli altri, che siano compagni, l’allenatore, l’arbitro e così via. Abbiamo deciso di metterci in gioco per lasciare qualcosa ai ragazzi più giovani. Credo sia un bell’impegno per valorizzare questo sport. Ci aspettiamo quanta più partecipazione possibile per questa due giorni aperta a tutti i ragazzi interessati».

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