Mondo alberghiero a Montecatini, fra acquisizioni e rilancio: un 5 stelle al “vecchio” La Pia – Tutti i progetti
C’è grande fermento: sembrerebbero destinati a nuova vita anche il Cristallino e l’Europa, oltre all’ex Impero e all’Augustus
MONTECATINI. Secondo quanto filtra, pare profilarsi quella che ha le sembianze di una riscossa del mondo alberghiero così da scrollarsi di dosso la crisi e tentare di superare il de profundis del termalismo cittadino, in attesa - non si sa mai - che si riprenda dovessero trovare nuovi e buoni padroni i vari stabilimenti finiti in concordato preventivo. Tra acquisizioni all’asta, vendite di mercato e nuovi progetti, l’hotellerie cittadina registra un certo fermento di questi tempi. Qualche investitore torna dunque a buttare un occhio su Montecatini, decaduta ma pur sempre nobile.
Un 5 stelle
L’indiscrezione certamente dal profilo più rilevante riguarda l’ex albergo La Pia di piazza VII Settembre, al centro di via Cavallotti, per antonomasia la strada degli alberghi di Montecatini. Ci sarebbe il piano per trasformare la struttura dismessa da tempo in un hotel 5 stelle rivolto a clientela di livello. Le mani sull’edificio sono di un imprenditore straniero legato a un fondo d’investimento internazionale.
La stessa cordata ha di recente acquisito all’asta il malconcio ex hotel Impero di viale Bicchierai (di fronte alla Data Medica, per intendersi), deturpato da vandali e graffitari e assai noto alle cronache cittadine per essere stato scena di un omicidio, con il ritrovamento di un cadavere nel marzo dello scorso anno di un 26enne ucciso a coltellate (e lasciato lì a marcire per oltre un mese prima del rinvenimento). Oltre a questo, non si contano le segnalazioni di bivacchi e occupazioni abusive - come del resto in altri alberghi abbandonati - tanto che l’Istituto vendite giudiziarie si è mosso sigillando porte e finestre, “murando” con pannelli e mattoni qualsiasi apertura per scongiurare intrusioni. Arrivati a questo punto, sembrerebbe ora che l’ex Impero potrebbe avere una nuova vita sulla scena dell’accoglienza. Così come il dimenticato La Pia.
Nuovi appartamenti
Sembrerebbe questa la nuova destinazione d’uso al quale è destinato l’ex Augustus, tre stelle che fu su viale Manzoni (54 camere su sei livelli). Anche questo era finito in mano al Tribunale fallimentare, l’incanto lo scorso settembre (340mila euro di prezzo base). Il cosiddetto meccanismo dello “svincolo alberghiero” (previsto da tempo nel Regolamento urbanistico) potrebbe essere attivato anche per un’altra gloriosa struttura ricettiva: ovvero il 4 stelle Astoria di viale Fedeli, nei dintorni del Tettuccio, venduto sempre all’asta un anno e mezzo fa per la cifra di 1 milione di euro. Di appartamenti ce ne verrebbero a iosa.
Queste due operazioni si aggiungono alle altre già note, alcune in corso: trattasi dell’ex hotel Granduca Leopoldo di via Venezia, a nord di corso Matteotti verso la stazione ferroviaria di piazza Italia, del Select Petrolini di viale Verdi, edificio degli anni Venti del ’900 di fronte al Gambrinus, e ancora della dependance dell’hotel Cappelli e Croce di Savoia di vicolo dell’Angiolo (previsti tre grandi appartamenti, uno per piano) e del vecchio albergo Roma di via don Minzoni, dove saranno ricavati una decina di appartamenti di varie metrature (dagli 80 ai 160 metri quadrati). Quest’ultimo è di proprietà da vent’anni dell’imprenditore Mauro Cei, che ha rilevato anche il Corona d’Italia di piazza del Popolo (sopra quello che era il bar Biondi) con l’intenzione di proseguire la sua gloriosa storia alberghiera (ci hanno dormito persino il re Vittorio Emanuele III e la regina Margherita) e farci suite di lusso pet ospiti selezionati.
Camere e non case
Dalle indiscrezioni che circolano con insistenza, resteranno alberghi altri due “prodotti” cittadini recentemente rilevati. Il riferimento è al Cristallino di viale Diaz (zona Funicolare e castello della Querceta) andato a una società milanese a quanto pare attiva nel settore della moda, e l’immenso (108 camere) Europa di via della Querceta, sempre in zona Funicolare, dove il cantiere è già partito. In questo caso l’investitore arriverebbe da vicinissimo, in quanto sarebbe un professionista con base a Prato. C’è di che parlare dunque, e anche di che sperare campando decentemente.
