Montecatini, piscina nella bufera. Il gestore: «Servono altri 50mila euro di lavori la piscina comunale non può riaprire»
Il Centro Nuoto ripercorre le tappe dal 12 agosto 2024, giorno della chiusura della parte al coperto
Montecatini La piscina comunale non riapre. «Servono almeno altri 50mila euro di lavori, siamo a novembre e la nostra concessione scade il 26 gennaio 2026. Ci siamo inoltre convinti che l’amministrazione non abbia alcun interesse a riaprirla», sostiene Massimo Ciferri, uno dei soci del Centro Nuoto Montecatini, al termine di un’oretta con mano sul cuore e momenti di commozione durante la quale ripercorre le ultime vicende intorno al malandato impianto di via Cimabue, tra mura scrostate, rammendi e degrado diffuso. Ascoltano anche Federica Rastelli, Alessandro Lumi e Alessandro Sartoni, esponenti della passata giunta di centrodestra. Con loro, Helga Bracali, già assessora, candidata alle ultime elezioni con Azione a sostegno dell’attuale maggioranza. Flashback: 12 agosto del 2024, data di chiusura per motivi di sicurezza della parte al coperto, condizione che non è cambiata quindici mesi dopo.
«Da lì tutti i problemi»
Afferma Ciferri: «La relazione tecnica alla base della chiusura delle piscine invernali è stata depositata e protocollata nell’aprile del 2024, anche se giravano voci che fosse chiusa in un cassetto del Comune dall’ottobre precedente. Il giorno dopo abbiamo scritto all’ingegnere che l’aveva redatta, poi gli abbiamo scritto anche tramite l’avvocato. Stessa risposta: lui non era tenuto a darcela, ma era compito del committente, ovvero il Comune». Prosegue: «Abbiamo dunque indicato un altro ingegnere, tra l’altro nostro cliente e persona per bene, che si mettesse in contatto con l’amministrazione per predisporre una seconda relazione tecnica. Su questo documento sono stati indicati i lavori tampone da fare, per circa 80mila euro. Da allora i rapporti col Comune si sono interrotti».
Interventi fatti
Tra progetto, affidamento, una ditta saltata e quant’altro, la riconsegna delle chiavi con le opere tampone concluse porta la data del 3 aprile di quest’anno (e negli ultimi giorni di maggio la determina di fine lavori), «ma noi la certificazione ufficiale di fine lavori non l’abbiamo mai ricevuta: senza quel documento inutile dire che le vasche invernali sono riattivabili», dice il socio della cooperativa. Che poi spiega di aver inviato a fine dicembre scorso una richiesta di riequilibrio economico-finanziario visto il prolungato periodo di chiusura, ricevendo risposta negativa. E anzi «il Comune nel frattempo ci ha chiesto i soldi del mutuo». «In tutto questo tempo nessun indennizzo al gestore – aggiunge – neppure un contributo per riaprire le piscine estive, che abbiamo riattivato con un autofinanziamento e altri aiuti privati. In più, nel novembre del 2024 è caduto un albero danneggiando la recinzione: è stato rimosso dopo 45 giorni a spese nostre, anche in questo caso nessun ristoro».
Oltre al danno, la beffa
Perlomeno la vedono così dal Centro Nuoto illustrando i passaggi successivi della vicenda, dall’estate in avanti. «A fine giugno ci arriva una mail dal Comune con la richiesta di disponibilità a visionare l’immobile da parte di una società di consulenza che si è resa disponibile a farsi carico della piscina tramite un modello di project financing, noi facciamo orecchi da mercante. Segue una pec, alla quale rispondiamo con l’avvocato». E ancora: «Il 23 luglio altra mail: dicono che è fissato il sopralluogo con questa società il 30 luglio, quel giorno loro arrivano ma non li facciamo entrare. Secondo il contratto di concessione, infatti, solo l’amministrazione può visionare il complesso, non una società terza. Infine, il 31 luglio in consiglio comunale il sindaco annuncia che ci sarebbe questa società interessata a rilevare la piscina, ristrutturando e gestendo l’intero impianto (si parla di un investimento da 2-3 milioni di euro, ndr)». Ribadisce Ciferri: «Quando dicono che la parte invernale può essere riaperta, dimostrano totale scollamento dalla realtà dei fatti». Insomma, è tutta una storia sbagliata.
