«L’Asl sia più vicina al territorio». Tante le firme in Valdinievole per il referendum
Mobilitazione per superare l’attuale modello delle tre grandi aziende sanitarie toscane e difendere i piccoli ospedali, come quello di Pescia
Pescia Se dall’alto non arrivano risposte, è necessaria la mobilitazione e partecipazione dal basso. Con questo monito il comitato referendario sulla Sanità Toscana, che nel 2016 raccolse oltre 55mila firme per abrogare la legge 28/2015 che sanciva l’istituzione delle tre aree vaste (Centro, Nord Ovest e Sud Est), si è ricostituito per chiedere l’ammissibilità di un referendum consultivo per rivedere l'assetto, tornando alle vecchie Asl territoriali. E la mobilitazione è arrivata.
Sono già tantissime infatti le firme raccolte a Pescia dai consiglieri comunali Vittoriano Brizzi, Annalena Gliori, Giancarlo Mandara, Giacomo Melosi e Alessio Spelletti, con il supporto del comitato Rinascere in Valdinievole. Fino ad ora si è trattato di una raccolta personale, portata avanti in maniera autonoma e con spirito di servizio da parte dei consiglieri. «Ho trovato doveroso sposare l’iniziativa – ha dichiarato Annalena Gliori (gruppo Fiducia) – lo avrei fatto a prescindere perché la sanità è qualcosa che tocca tutti, dai giovani ai meno giovani, proprio per questo non si dovrebbe toccare, ma sappiamo bene che purtroppo non è così. La situazione negli ultimi anni è letteralmente precipitata e proprio per questo occorre fare qualcosa». Liste d’attesa, depotenziamento degli ospedali (come quello cittadino), pronto soccorso in tilt, carenza di personale e mancanza di posti letto. Questi sono gli aspetti in cui la qualità della sanità regionale ha visto un netto peggioramento.
“Dopo 10 anni: siete favorevoli alla revisione delle tre mega Asl”? È il quesito referendario presentato. «Ho ritenuto molto importante aderire all’iniziativa – ha sottolineato Giancarlo Mandara (Voltiamo Pagina) – perché il nuovo assetto del sistema sanitario anziché portare i benefici promessi ha di fatto generato caos e un peggioramento generale nella qualità dei servizi, il nostro ospedale ne è la dimostrazione. Quindi chiedere di rivedere l’assetto delle Asl è necessario, il che non necessariamente deve tradursi col ritorno al passato e quindi alla vecchia Asl 3 della Valdinievole, ma concordo sul fatto che è necessaria una struttura sanitaria territorialmente più vicina». L’adesione all’iniziativa è stata molto buona, segno che la popolazione è molto sensibile al tema dei servizi sanitari e ne auspica una revisione tempestiva. Dopo la raccolta delle 55mila firme, la maggioranza ha proseguito il percorso di riforma. Così dal comitato referendario: «Ci si è resi conto che si sono tagliati troppi posti letto, che i piccoli ospedali e quelli periferici potevano garantire servizi essenziali, che la sanità territoriale doveva essere potenziata, che il patrimonio del servizio sanitario sono gli operatori. Abbiamo sperato che almeno la pandemia insegnasse la lezione. Invece il sistema è ancora in sofferenza e 220mila toscani rinunciano alle cure. Vogliamo che la politica si metta al servizio dei cittadini e li ascolti».
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