Il Tirreno

Montecatini

La manifestazione

In centinaia a difendere l’ospedale di Pescia: «I sindaci siano uniti per salvarlo»

In centinaia a difendere l’ospedale di Pescia: «I sindaci siano uniti per salvarlo»

Un lungo serpentone di persone ha “abbracciato” idealmente la struttura

21 aprile 2024
4 MINUTI DI LETTURA





PESCIA. Malgrado la giornata fredda, la gente della Valdinievole non si è tirata indietro e nel pomeriggio di sabato 20 aprile erano tantissime le persone che si sono letteralmente strette intorno al "loro" ospedale, da anni dentro una china di depotenziamento di servizi e personale. Il lungo serpentone di manifestanti, tutti in fila indiana e con indosso la pettorina arancione dell'organizzazione, ha iniziato a snodarsi davanti al teatro Pacini e proseguendo per via Battisti è passato davanti all'ingresso principale del Cosma e Damiano per poi svoltare a destra all'altezza dello sdrucciolo del Duomo.

La protesta

Da qui, sempre uno dietro l'altro, i manifestanti hanno attraversato il ponte del Duomo per poi svoltare ancora a destra su viale Forti, per poi riattraversare la Pescia sul ponte di San Francesco, terminando il loro percorso ancora una volta davanti al teatro cittadino. Ad attenderli c'era il piccolo chiosco mobile della gelateria "Ultimo chilometro" di Buggiano che ha offerto una coppetta di gelato a tutti i partecipanti. Il girotondo che ha “avvolto” il Cosma e Damiano ha avuto quindi il significato di un abbraccio che l'intera Valdinievole ha voluto rivolgere a quello che per tutti è molto di più di un semplice ospedale. Per tutti la struttura è un punto fermo nelle certezze sanitarie, oltre che un luogo identitario dell'immaginario collettivo. Il comitato Ri-nascere Valdinievole si fa portavoce di questa sollevazione popolare cercando di allontanare ogni ipotesi di chiusura e di ulteriore ridimensionamento e, alla richiesta iniziale di riattivazione del punto nascite, con il tempo si sono aggiunte altre richieste che vanno nella direzione di garantire un futuro duraturo alla struttura. Lo scopo della manifestazione non era quindi solo quello di dimostrare amore verso questo presidio sanitario. La vera finalità l'ha infatti spiegata il presidente del comitato Claudio Giuntoli davanti a una folla di semplici cittadini ma anche di sindaci, consiglieri regionali e comunali di tutta la Valdinievole. Proprio ai sindaci, Giuntoli ha rivolto il suo accorato appello per tenere alta l'attenzione: «Durante la riunione del 13 marzo all'ex cinema Vox di Pescia abbiamo presentato alla cittadinanza un documento in cui non solo si esternavano le nostre preoccupazioni ma dove si possono leggere le nostre proposte per salvare l'ospedale. Forti di questo documento, che ci ha tenuto impegnati mesi e mesi in un lungo lavoro di indagine e approfondimento, abbiamo chiesto un incontro in Regione con il presidente Eugenio Giani. Al momento però non siamo stati convocati e questo disinteresse nei nostri confronti non ci lascia ben sperare. Per questo chiediamo soprattutto ai sindaci ma anche a tutti i rappresentati delle istituzioni eletti nel territorio, di fare pressione affinché questo incontro si possa tenere al più presto».

I sindaci uniti

L'appello all'unità di intenti lanciato da Giuntoli ha trovato consensi in tutti i primi cittadini della Valdinievole, a prescindere dal colore politico. Così il sindaco di Pescia Riccardo Franchi: «La presenza dell'ospedale di Pescia costituisce un valore aggiunto per la sanità di tutto il territorio della provincia, come abbiamo avuto occasione purtroppo di vedere nel periodo del Covid, quando tutti abbiamo potuto verificare quanto sia stata importante e fondamentale questa struttura. Ancor oggi che l'emergenza è finita, il Cosma e Damiano continua a essere un punto di riferimento grazie alle grandissime professionalità che vi prestano servizio. La Regione sta investendo su questo ospedale e credo che questa sia la strada da dover seguire». La fiducia che Franchi ripone sulle intenzioni della Regione Toscana viene però accolta solo in parte dal sindaco di Chiesina Uzzanese Fabio Berti. «Non so quanto la Regione punti davvero su questo ospedale – ha affermato – la mia posizione è quella di creare almeno due reparti di assoluta eccellenza, oltre a mantenere un pronto soccorso in piena efficienza. Così facendo l'ospedale di Pescia si potrebbe ritagliare un ruolo che difficilmente, restando una struttura di cura "generalista", potrà continuare a reggere a lungo». A motivarne la crisi, il sindaco di Ponte Buggianese Nicola Tesi indica però non tanto il comportamento della Regione quanto quello dell'attuale governo in carica, in quanto «l'ospedale della Valdinievole è un presidio da potenziare sempre più contro i tagli di questo governo che non copre neanche i costi dell’inflazione», ha sottolineato. Che per salvare l'ospedale di Pescia ci sia bisogno innazitutto di medici che abbiano voglia di mettersi in gioco in questa struttura è poi l'opinione di Dino Cordio, sindaco di Uzzano. «La Regione ha fatto più di un bando ma i medici non danno la loro disponibilità a venire a lavorare nel nostro ospedale – ha detto Cordio – su questo aspetto ci deve essere un'inversione di marcia perché, soprattutto per le piccole realtà della zona, l'ospedale di Pescia è un presidio non sostituibile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Ciclismo: l’evento

Giro d’Italia, in Toscana esplode la festa rosa: in migliaia a Torre del Lago per la partenza della sesta tappa – La diretta