Montecatini, le opposizioni: «Lo spara-multe è da sostituire. Messo ad arte solo per fare cassa»
Telecamera al Tommei: presentata una mozione al sindaco
MONTECATINI. Le opposizioni consiliari si fanno sentire sul contestato spara-multe al semaforo del Tommei - l’incrocio di corso Matteotti a un passo dal centro - dopo che Il Tirreno aveva dato notizia dell’installazione di due nuove telecamere nel febbraio scorso e dopo che, da qualche settimana a questa parte, il nostro giornale ha cominciato a riferire di cittadini vessati dalle contravvenzioni elevate non per il passaggio con il rosso ma per il lieve - qualche centimetro, in alcuni casi - superamento della linea bianca di arresto, in attesa che scattasse il verde. Da quel momento la città non parla d’altro, polemiche a non finire.
Adesso si muovono anche i gruppi di minoranza - Movimento 5 Stelle, Partito democratico, Italia Viva, Azione e Bagnaioli - con una mozione presentata ieri in cui chiedono «la sostituzione del sistema di rilevamento delle infrazioni alla segnaletica orizzontale al semaforo di corso Matteotti». «Questo perché il meccanismo di controllo è totalmente sbagliato, vessatorio verso i cittadini che non sono stati informati e ricevono oggi decine di multe senza aver mai creato situazioni di pericolo sulla strada», viene sottolineato.
Secondo le opposizioni «l'incrocio in questione non è mai risultato "statisticamente pericoloso", e usiamo questo termine perché è con la statistica che l'amministrazione si è opposta all'introduzione di dissuasori di velocità nella Nievole». «Il sistema automatico multa chiunque cambi corsia – vanno avanti – ad esempio a seguito della chiusura del passaggio a livello che i montecatinesi conoscono bene per la sua durata. Decine di multe sono state emesse per aver superato la linea di stop, che è poco visibile ed è stata arretrata ben prima del semaforo senza cancellare in modo idoneo la precedente e creando così non poche difficoltà. Anche la segnaletica verticale trae in inganno. Quanto riportato nel cartello è in parte diverso dagli articoli riportati in calce allo stesso. Il guidatore non può certo notare la scritta in piccolo che ricorda le clausole vessatorie nei contratti». Per i gruppi consiliari, «tutti questi elementi fanno sorgere il dubbio che l'amministrazione abbia inserito ad arte questo meccanismo per fare cassa con le tasche dei cittadini. Dubbio avallato anche dal bilancio previsionale dell'ente che riporta un aumento delle entrate per contravvenzioni nel 2023 molto più alto degli anni precedenti e successivi (1 milione e 450mila euro quest’anno, 1,2 milioni nel 2024 e 2025, ndr)».
Le minoranze riportano anche le parole dell’assessore al bilancio Alessandro Lumi, messe a verbale durante una discussione in consiglio comunale. «Per quanto riguarda le sanzioni, sono più alte nel 2023 perché quest'anno abbiamo l'avvio auspicato dell'attività di controllo anche sulle soste residenti, e poi c’è l’entrata dei nuovi varchi e delle nuove telecamere per le infrazioni semaforiche – aveva detto Lumi in risposta a Edoardo Fanucci (Italia Viva) – quindi, come succede sempre quando si introduce una nuova modalità di accertamento delle sanzioni, all'inizio le sanzioni accertate sono molto più alte, poi è chiaro che la gente si abitua e inizia a conoscere le trappole». Dunque le opposizioni chiedono al consiglio di impegnare il sindaco Luca Baroncini «a correggere gli errori dei propri assessori, che gettano sull'ente l'onta dell'aguzzino e che palesano, ancora una volta, la totale mancanza di contatto tra chi amministra e i cittadini».
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