Montecatini, muore madre di 34 anni: tra un mese si sarebbe sposata. I ricordi: «Lascia un vuoto enorme»
La giovane donna è deceduta in seguito a una malattia. Lavorava come commessa da quindici anni per un biscottificio. Lascia un figlio di due anni e mezzo
MONTECATINI. Il mese prossimo si sarebbe unita in matrimonio al compagno carabiniere, l’amore della sua vita e padre di suo figlio, di 2 anni e mezzo.
Aveva persino scelto l’abito da sposa, bianco e lucente come quel sorriso che non si toglieva mai dalla bocca, nonostante tutto, e che adesso i suoi cari e i numerosi amici custodiscono preziosamente nei propri ricordi.
Una brutta malattia ha posto fine alla vita di Francesca Boschi, 34 anni, dipendente della pasticceria biscottificio “Paradiso” in via Tripoli a Montecatini, proprio a due passi dalla caserma dove il compagno Paolo presta servizio.
Cresciuta nella località Nievole a Montecatini, quando ha messo su famiglia si è trasferita a Monsummano. Ieri la chiesa parrocchiale di Cintolese si è riempita per il suo funerale, in tantissimi coloro che hanno voluto partecipare, commossi e straziati, all’utimo saluto.
Oltre al marito Paolo e al figlio, lascia i genitori Giosetta e Franco, il fratello Gabriele, la nonna Carla, i cugini Elisa, Andrea e Antonella, una nipotina, i suoceri Clemente e Marinella e tutti gli altri membri della sua folta e unita famiglia.
Per i colleghi della pasticceria Paradiso la perdita è enorme.
Francesca lavorava lì da quando aveva 19 anni, Riccardo Moschini e i suoi collaboratori e collaboratrici l’hanno vista crescere e diventare adulta, apprezzandone il talento di stare a contatto col pubblico, riprova di un’umanità fuori dal comune.
«Francesca lascia un vuoto che non si può descrivere – dice con la voce rotta il suo titolare – . Era benvoluta da tutti, una persona gioviale sempre con questo suo grande sorriso stampato sulla bocca. È entrata qui a 19 anni, tutti le hanno sempre voluto un gran bene e io non ho ricordo di averla mai vista arrabbiata. Un’altra persona straordinaria che se ne va» aggiunge sopraffatto dall’impotenza, mentre ricorda il legame tra Francesca e le altre due commesse Cristina e Antonella: «Erano come sorelle».
Anche i clienti, chi più assiduo chi più occasionale, conservano la stessa impressione di una ragazza squisita, solare e autentica, sempre gentile, non per circostanza o dovere ma per vocazione.
Una bellezza interiore di cui la sua comunità affettiva si farà testimone, raccontando un giorno al suo bambino quanto fosse apprezzata sua mamma.
L.C.
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