Rifugio di Campocecina chiuso, il Cai va a caccia di un gestore
Carrara, bando aperto fino al 31 gennaio, qualcuno si è già fatto avanti
CARRARA. Squillano i telefoni al Cai: perché ai carraresi piace l’idea di trascorrere il Capodanno in montagna-ma “fuori-porta”, raggiungendo cioè una meta vicina. Campocecina. Lassù l’aria è limpida – siamo a più di 1. 300 metri sul livello del mare – lontano dal fragore di bòtti e petardi, location ideale, dunque, anche per chi vive con un amico a quattro zampe. E invece no: le aspettative sono deluse. È chiuso lo storico rifugio della sezione Carrara del Club Alpino Italiano. In verità, lo è da metà novembre, da quando chi lo gestiva, «è andato via», dicono dall’associazione per alpinisti ed escursionisti, «prima della scadenza» del periodo di assegnazione. Non resta che cercare un’altra destinazione ad alta quota: è pronto a ricevere ospiti il Rifugio Cai Citta di Massa, a Pian della Fioba, ma è tutto occupato, segno che sia di qua che di là “dalla Foce” il San Silvestro sulla montagna locale piace. Intanto, il Cai Carrara sta cercando di rimediare alla vacanza gestionale: ha aperto un bando.
Candidarsi
Per farsi avanti c’è tempo fino al 31 gennaio: occorre fare una proposta di gestione al Club, compilando una domanda e documenti le cui copie sono scaricabili dal sito www. caicarrara.it o richiedibili scrivendo a info@caicarrara.it. Chi sarà scelto, gestirà il rifugio per quattro anni. Dovrà corrispondere un canone annuale di 16mila euro più Iva: è la base di offerta minima. Chi intende partecipare alla gara deve prima fare un sopralluogo in loco. Informazioni possono essere richieste contattando il numero 0585-776782, tutti i giorni feriali dalle 18, 30 alle 19, 30.
Una chance in più
«Le offerte provenienti da nuclei familiari conviventi – si legge nel bando consultabile su www.caicarrara.it saranno valutate con particolare riguardo». E l’obiettivo è: «Chiudere tutto con febbraio – dice la presidente del Cai Carrara Lucia Geloni – e consentire l’avvio della nuova gestione con la primavera».
Appetibile
Punto di ristoro e di sosta per escursioni alpinistiche e per trekking sul versante nord-occidentale delle Alpi Apuane, il rifugio Cai di Campocecina è senza dubbio un’attività attraente per chi voglia fare business nell’ospitalità montana. Tant’è che «C’è già chi si è fatto avanti», rivela Geloni. In seno al Parco naturale regionale delle Alpi Apuane, è accomodato su un belvedere: da qui ti affascinano le Alpi Apuane e le Alpi Marittime, Carrara e lo sguardo può spingersi fino alla Corsica. Ci sono stanze e bagno per il gestore. È (quasi) immerso nel bosco e vicino ai mitici “Prati di Campocecina”. E anche la strada-tragitto dalla città «è stata risistemata e c’è solo una strettoia prima di Castelpoggio».
C’è un però
Tra i tanti frequentatori del rifugio c’è chi dice che «dovrebbe essere sottoposto a un bel restyling»; la presidente Geloni rammenta che «nel 2022 sono state risistemate le cucine; le toilette al piano terra, anche quelle per gli ospiti disabili; il tetto è stato controllato; è dotato di impianto fotovoltaico». «Tra i nostri sogni di gloria-ma occorrono le risorse – aggiunge – c’è quello di cambiare gli arredi: come i letti, li vorremmo in legno, più consono all’ambiente rispetto al metallo»; si vorrebbe, insomma, «svecchiare» il look.
Cercasi benefattore
Se qualche Mecenate-amante delle escursioni in montagna si facesse avanti, sarebbe il benvenuto, anche se, precisa la presidente, «Non possiamo accettare sovvenzioni degli imprenditori del marmo, siamo nel Parco, sarebbe in antitesi con la nostra filosofia». Affidato il rifugio, Luogo del Cuore di generazioni-intere di carraresi, il Cai ha «progetti» in serbo per la Montagna dei carraresi, in tandem con l’ente-Parco.
