Caso elezioni in Provincia: «Sindaco di Aulla fuori dal Pd»
Il verdetto della Commissione di Garanzia del Partito Democratico sulla posizione di Roberto Valettini, primo cittadino lunigianese
MASSA. «Roberto Valettini è fuori dal Partito Democratico». Questo il verdetto pronunciato dalla Commissione di Garanzia del Partito Democratico di Massa-Carrara, che si è riunita per esaminare la posizione del sindaco di Aulla, a capo di una giunta sostenuta dal centrosinistra e dal Pd, che si è candidato alla guida della Provincia sostenuto dal centrodestra «in merito alla sua decisione di presentare una candidatura alternativa a quella ufficialmente espressa dal Partito Democratico, rappresentata da Gianluigi Giannetti».
Il verdetto dem
«Dopo un’attenta valutazione – spiega la direzione provinciale dem –, dato che Valettini è, o meglio era, un iscritto al Partito Democratico, la Commissione ha ritenuto che tale scelta configuri una violazione delle norme statutarie e dei principi di lealtà e correttezza. Per queste ragioni, la Commissione ha deliberato la sospensione di Roberto Valettini dal Partito Democratico. E quindi da oggi Roberto Valettini non fa più parte del Pd e della nostra comunità politica».
Il Pd «conferma il sostegno alla candidatura di Gianluigi Giannetti, individuata attraverso i percorsi democratici interni e rappresentativa del progetto politico che intendiamo portare avanti per il futuro del nostro territorio. La decisione assunta dalla Commissione di Garanzia intende tutelare la coerenza, la credibilità e l’unità del Partito Democratico in una fase politica rilevante per la nostra comunità».
La replica
Valettini, che non aveva formalmente rinnovato la tessera Pd nel 2025 (ma per le regole interne al partito risultava, secondo quanto si apprende, iscritto fino a fine anno) e la sera prima di candidarsi per il centrodestra aveva partecipato al direttivo provinciale dem per la scelta definitiva del candidato alla presidenza della Provincia, fa arrivare la sua risposta piccata, definendo «grottesco il provvedimento del Pd di espellere un non iscritto. Questo comportamento ci ricorda le proscrizioni di Silla o le purghe staliniane. Una decisione che appare paradossale nella sua formulazione e preoccupante nelle sue implicazioni».
