Carrara, la mappa choc: 20mila persone vivono in zone a rischio alluvione – Comune per comune: interattivo
La cartina del rischio alluvionale redatta dagli esperti utilizza sfumature diverse del blu per indicare il livello di pericolosità. Il risultato è sconcertante. In fondo all'articolo la mappa con tutti i dati
CARRARA. Scatta un’allerta meteo dietro l’altra. Tant’è che corre un brivido lungo la schiena quando si scopre che, se domani si scatenasse un’alluvione, 20mila carraresi – circa un terzo della popolazione residente – si troverebbero in una situazione di rischio. Esposti. In pericolo. Catastrofisti versus realisti, scegliete quale termine preferite. La scoperta – che è dell’acqua calda per gli addetti ai lavori mentre per il cittadino medio è un’altra storia – scaturisce dalla consultazione delle mappe del rischio alluvionale curate dall’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale; esse contengono dati molto interessanti (che riportiamo di seguito) e che sono facilmente reperibili e comprensibili da tutti.
La critica costruttiva
Ventimila carraresi sono tanti. Se questo dato spunta, è merito (seppure indirettamente) dell’ambientalista Riccardo Canesi. Professore di geografia, ideatore di molti eventi pop-divulgativi dedicati ai temi ambientali, scrive al Tirreno come componente del comitato Marina Si-cura. Parla di rischio idrogeologico Canesi. E allega una carta che mappa il rischio che a Massa-Carrara arriva dall’acqua. Commenta: «La carta, emblematica e inquietante, fa parte del Piano provinciale di protezione civile che risale a ottobre 2017». Tradotto, quelle carte non sono aggiornate (e questo la direbbe lunga sulla consapevolezza del rischio..) .
Qui la Protezione civile
Il Tirreno ha sottoposto la questione agli uffici della Provincia, et voilà, le carte “fresche” ci sono (basta sapere dove sono). È l’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale che aggiorna le mappe del rischio alluvionale mentre Ispra – l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – le inserisce in un portale nazionale – idrogeo.isprambiente.it – aggiornato in tempo reale.
Consulta da solo
Ci si collega a idrogeo.isprambiente.it, sulla home page si clicca “pericolosità e rischio”. Si apre una cartina dell’Italia, nella lente per la ricerca si inserisce il Comune di cui si vuole sapere tutto sulla vulnerabilità alluvionale: Carrara. Fatto. In alto a destra si clicca su i layers e si esclude il rischio frane per concentrarsi sul rischio alluvione.
Sconcertante
Compare così la fotografia di cosa accadrebbe in caso di una valanga d’acqua. Ecco qua: 20.060 persone a rischio, cioè il 31% della popolazione; 8.682 famiglie sotto scacco; minacciati 4.493 edifici cioè il 30,7% e 2.205 imprese cioè il 34% dei rispettivi totali; e 26 beni culturali esposti agli effetti. Basta per prendere come un diktat la lezione che Franco Gabrielli, l’ex capo della protezione civile, apuano pure lui, ha inserito nel suo ultimo libro (La cultura della sicurezza) come sollecito-preghiera del mattino per chi amministra la cosa pubblica: «Affronti i rischi quando sei consapevole di essi – parola di Gabrielli – Ed è bene farlo in assenza di emergenze e crisi».
Dov’è casa mia?
La cartina del rischio alluvionale utilizza sfumature diverse del blu per indicare il livello di pericolosità: blu (elevata), celeste (media) e azzurro (bassa). È blu un’ampia porzione di Carrara-centro: da Monterosso, si estende a est oltre via Erevan – comprende piazza XXVII aprile, un tratto di via Verdi, via Cucchiari, per esempio – e ridiscende verso via del Cavatore e via Don Minzoni; è il reticolo del Canale del Rio, sì, ma forse il senso comune non immagina che sia così tentacolare. È blu un tratto della via Carriona ma non tutto. Tra Avenza e Marina è blu via Argine Destro – e, la cronaca insegna, il colore si poteva prevedere – e viale Zaccagna; mentre sono celesti le strade della Marina della Movida. Insomma, varrebbe la pena di dare un’occhiata almeno prima di comprare casa.
Il Piano
Per chiudere il cerchio sulle “carte”, possiamo dire che il nuovo Piano provinciale di protezione civile è stato adottato a luglio e ora è nella fase delle cosiddette osservazioni, si attendono quelle della regione Toscana in particolare; sul sito web della Provincia, si trova la cartina del rischio alluvionale ferma a giugno, quando è stata inserita nel Piano. Si stima che esso possa essere approvato entro dicembre, al più tardi gennaio.
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