Carrara, la banda del tombino torna a togliere il sonno ai commercianti: tre “spaccate” all’alba
Devastazione in pasticceria, centro estetico, salone per capelli
CARRARA. La banda del tombino è tornata in azione. Ad Avenza. Centra il bersaglio dove aveva già colpito o tentato di colpire: qualche mese fa. All’alba di ieri sono state mandate in frantumi le porte di ingresso di una pasticceria, di un centro estetico e di un salone specializzato in prodotti per la cura dei capelli. Tra via Sforza e viale XX Settembre. La modalità di assalto è la medesima in tutti e tre i casi, gemelli di alcune ruberie di gennaio e febbraio, e di marzo e aprile. Si “spacca” lanciando la copertura del pozzetto di raccolta delle acque piovane, ci si fionda all’interno, si rovista e si fugge via, lasciando il tombino-da sfondamento in bella vista. Una “firma”. Questa volta il ladro – o i furfanti, non si sa quanti siano – ha però avuto coraggio: si è mosso in un raggio d’azione di poche centinaia di metri mettendo presumibilmente a segno almeno un colpo quando carabinieri, polizia di Stato e vigilantes avevano già scoperto o – per una questione di minuti – stavano scoprendo il primo; lo si desume dagli orari “fermati” nelle sequenze del video delle telecamere di sicurezza della pasticceria.
Prima irruzione
C’è un punto fermo nell’alba di Avenza. Alle 3, 53 ha già un grosso buco il vetro della porta di ingresso della pasticceria Chantal, al civico 181 di viale XX Settembre, subito prima del ponte della ferrovia, salendo in direzione Carrara. Lo indicano gli orari delle riprese del circuito che video-sorveglia l’attività. Dai frame si vede il ladro – uno, incappucciato – che si muove intorno al bancone. Ed è nei pressi del bancone – dove si aggira, si vede nel video – che lascia due tracce di sangue. Si è ferito. L’allarme suona tant’è che il titolare dell’attività, Niccolò Manca, si precipita sul posto, dove trova i carabinieri, la polizia di Stato e il personale della Lince. Dovrebbe essere stato questo il primo colpo all’alba di ieri. «Non ha portato via neppure un cioccolatino», dice Manca. La pasticceria Chantal era stata visitata a ridosso della Pasqua: «Si portarono via la cassa dove c’era poco denaro in contanti e buttarono tutto a terra».
Furto di bellezza
Intorno alle 4, 15, secondo quanto raccolto, alcuni residenti di via Sforza – siamo a 150/200 metri dalla pasticceria Chantal – sentono un frastuono: «Colpi forti», dicono testimoni. È l’incursione al centro estetico L’angolo del benessere, via Sforza 7. «Intorno alle 4, 30 – racconta Sandra Piconcelli – una delle mie due socie è stata contattata dalla vigilanza privata che le ha riferito l’accaduto e qui è arrivata la polizia di Stato». Il ladro si impossessa di una cassetta con una ventina di euro, «che ci è stata segnalata stamani (ieri mattina, per chi legge, ndr) in un bidone della spazzatura»; non solo, è razzìa di prodotti di bellezza: «Ha portato via parecchio. . .», dice l’estetista.
Tentativo fallito? Riprovo
È una vita intera che lì, in via Sforza 7, c’è un centro estetico «Noi non avevamo mai subito furti se non un tentato furto cinque mesi fa». Era la notte tra il 19 e il 20 gennaio quando in via Sforza/via Toniolo ci furono due spaccate: alla barberia Marrakech Barbershop e all’Apuan Bar che ha l’ingresso su via Toniolo. Quella notte «avevano tentato di entrare anche da noi – dice Piconcelli – dando alcune spallate alla porta e sgangherandola». Avevano desistito. Sono tornati.
Al salone
Sono le 4, 55 quando Leandro Tamagna, titolare del Salonservice, strore dedicato ai capelli – siamo in viale XX Settembre 177, 500 metri da via Sforza – viene svegliato dai carabinieri: «Hanno scoperto la spaccata al mio negozio durante un giro di perlustrazione dopo che erano stati alla pasticceria Chantal», dice. Bottino? 65 euro di fondo cassa. E due vetrate in mille pezzi «che mi costeranno 2.500-tremila euro». Il salone è video-sorvegliato: «Ma le prime immagini riprendono i carabinieri con le torce, non c’è altro, non so perché».
Il passo falso
Poi ci sono i commenti della gente. «Tutti sanno chi sono gli artefici dei furti con i tombini – dice qualche avenzino – Non capiamo, allora, perché non vengano presi». È da dopo l’irruzione all’Apuan bar che si dice che in circolazione ci sia un video da telecamera privata che riprende gli assalitori in modo tale da renderli abbastanza riconoscibili. «Sono italiani», aveva detto qualcuno che aveva visto le immagini all’indomani delle spaccate di gennaio. Si parla di «una coppia, lui e lei». E anche per il blitz al centro estetico qualcuno potrebbe aver ripreso qualcosa di interessante ai fini delle indagini: salterà fuoril