Marmo, industriali divisi sulla presidenza: i big vogliono un ex super manager al timone ma c’è un problema
Il presidente uscente della sezione lapideo e carbonati di Confindustria Toscana Centro e Costa è Fabrizio Santucci
CARRARA. La nomina per la presidenza del settore lapideo non è mai stata un’impresa facile per la Confindustria apuana. La storia si ripete e questa volta con un “ingrediente” che nella ricetta non ti aspetteresti. Potrebbe essere un “uomo della meccanica”, pur con un’esperienza di primissimo piano nel mondo lapideo, a rappresentare in futuro gli interessi di industriali e imprenditori della pietra: parliamo dell’ingegnere carrarese Giuseppe Baccioli, per anni direttore generale di Nuovo Pignone-oggi Baker Hughes (ma non solo) . Accadrebbe, se venissero soddisfatti certi desiderata: quelli di una parte, che è quella che “pesa”. Le frizioni non mancano, si avvertono le divisioni. E ora, anche solo rispetto a qualche mese fa, è tutto più complicato: vediamo perché.
Quelle dimissioni
Non saremmo a questo punto se Fabrizio Santucci, presidente-uscente della sezione lapideo e carbonati di Confindustria Toscana Centro e Costa (così è la denominazione dopo la fusione con le realtà associative di Firenze e Livorno) avesse accettato quel secondo mandato che gli era stato proposto dopo giri di consultazioni fatte – non senza spirito di abnegazione – dai “saggi”: Roberto Pucci, Lorenzo Cupini, Giancarlo Tonini. Santucci è però tornato di recente in azienda, ringraziando tutti – anche dalle pagine del Tirreno – per la «bella esperienza». E così i giochi si sono riaperti ma, attenzione, con regole nuove.
Cambia tutto
Niente più saggi, innanzitutto, che il cosmo confindustriale, che sta cambiando pelle, manda in pensione. La presidenza si sceglie con una modalità tutta da battezzare. E cioè: il presidente viene “pescato” tra chi si candida; chiunque associato alla sezione marmo può proporre la propria candidatura; poi, l’Assemblea si riunisce, sono un’ottantina gli associati, e si designa il presidente.
Il nome ufficiale
Le candidature potevano essere avanzate «entro la prima settimana di maggio»: così si dice nei corridoi della Confindustria apuana. Quindi ad oggi sono chiuse. E ci sarebbe – il condizionale è d’obbligo – un solo nome: quello di Federica Guadagni, della Marmo Canaloni. E se anche ce ne fossero altri rimasti ad ora top-secret, non sarebbe comunque questo “il punto” dirimente.
Vogliono lui
Il punto piuttosto è che quel gruppo dirigente che in seno a Confindustria marmo ha sempre dettato l’agenda – (sarebbe volgare dire “la legge”) – fa pressing per Baccioli-presidente. Già alla guida di Confindustria una decina di anni fa (quando l’associazione si chiamava Assindustria Massa-Carrara), Baccioli è stato anche amministratore delegato di Carrara Marble Way, progetto, che mosse i primi passi nel 2016, per ottimizzare la filiera marmo. Rappresenterebbe una sorta di continuità col mandato Santucci: mutatis mutandi, ovviamente, ma sempre indicato dalla medesima parte. Per “i big” sarebbe il nome giusto per tutelare i loro (legittimi) interessi. Talmente giusto, che qualcuno dice che su di lui è in corso «un tentativo di arroccamento». Se così fosse, sarebbe un déjà-vu. Non sarebbe la prima volte che una pur illuminata (consentite il termine) oligarchia del marmo punta i piedi per avere un presidente confindustriale; andò un po’ così anche per la nomina di Matteo Venturi, presidente della delegazione di Massa-Carrara di Confindustria Toscana Centro e Costa.
L’inghippo
Il problema è Baccioli non si è fatto formalmente avanti e le candidature, come si diceva, non sono più presentabili «No, io non mi sono candidato», dice al Tirreno Baccioli rispondendo alla domanda diretta (se l’avesse fatto o meno. Poi aggiunge: «So che ci sono dei problemi, ma al momento non c’è niente di definito». Quindi, stando alle nuove regole di Confindustria, e al netto di colpi di scena, Baccioli non può essere designato alla presidenza della sezione marmo.
“L’altro volto”
Nel cosmo del piccolo e medio lapideo – l’altra “faccia” dell’Associazione – la temperatura intanto si surriscalda: qui un nome c’è ed è venuto avanti nel rispetto della prassi. È quello di Guadagni che “rappresenta” alcune “famiglie” ma anche i concessionari e la piccola e media impresa. Come la mettiamo?