Il Tirreno

Il rogo

Bagno Marino distrutto da un incendio, c’è un testimone: «Ho visto tre giovani»

di Giovanna Mezzana

	Il bagno devastato dal fuoco
Il bagno devastato dal fuoco

Marina di Carrara: si sarebbero allontanati alla svelta subito prima delle fiamme

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MARINA DI CARRARA. C’è chi è convinto che ci sarebbe una “bravata” – e il condizionale è d’obbligo – con effetti però devastanti, all’origine dell’incendio che nel tardo pomeriggio di martedì 8 aprile ha semi-distrutto l’ex Bagno Marino, uno degli storici stabilimenti di viale Amerigo Vespucci, la cui concessione demaniale-balneare (la numero 48/99) era da tempo decaduta – per canoni concessori non versati – ed era tornata nelle mani dell’Amministrazione comunale. Che si sia trattato di una “spacconata” i cui effetti sono scappati di mano agli artefici sono convinti alcuni imprenditori del mare. E tale opinione sembra in linea con ciò che avrebbe visto un testimone oculare, della cui esistenza si è parlato fin da subito. Sostiene di avere notato «Tre giovani sospetti che si sono allontanati rapidamente dall’ex Marino poco prima che iniziassero a stagliarsi le fiamme».

L’inchiesta

Sarà un’inchiesta della Procura di Massa a scoprire a chi appartengono le mani che hanno acceso la miccia – nel senso letterario del termine – che ha mandato in cenere un’intera fila di cabine dell’ex Bagno Marino e ha provocato distruzione in tutto lo chalet marino: un fascicolo d’indagine è stato aperto – titolare è la pubblica ministero Clarissa Berno – e contiene un’ipotesi di incendio doloso, cioè non accidentale bensì provocato.

Al setaccio

Indagano i carabinieri di Carrara sotto il profilo dell’attività investigativa e indagano i vigili del fuoco di Massa-Carrara sul fronte tecnico, della dinamica dell’incendio; entrambi i corpi relazioneranno alla Procura, ciascuno per le proprie competenze e lavorando in tandem. Dagli inquirenti non si ode una parola: i vigili del fuoco sono concentrati a cercare il punto di innesco della vampa e a capire, se, eventualmente, se ce ne sia stato più di uno, mentre i militari dell’Arma, stando alle ultime notizie, stavano vagliando l’eventuale presenza di telecamere.

Niente fotogrammi

A colpo d’occhio, però, on ci sarebbero occhi elettronici – è ciò che confermano anche gli imprenditori balneari – nel tratto di viale Vespucci che corre dal Bagno Paradiso al Bagno Saint-Vincent: le uniche telecamere sono alla Rotonda e sul viale Cristoforo Colombo.

«Io ho visto»

Potrebbe però essere l’occhio umano a dare contributo alle indagini. Martedì tra le 19 e le 19, 30 viale Vespucci e la spiaggia erano tutt’altro che deserti. C’era chi passeggiava sulla riva del mare e c’erano runner lungo il viale. In tanti potrebbero aver visto qualcosa, tant’è che chi ha appiccato il fuoco deve essere stato temerario. Tra tanti, c’è qualcuno che ha visto qualcosa: «Tre giovani che andavano via speditamente dai pressi dell’ex Bagno Marino, poco prima che cominciasse a vedersi il fuoco». Gli inquirenti non confermano e non smentiscono, come si suole dire, e – a onor del vero – il testimone oculare potrebbe anche essersi fatto suggestionare: l’incendio ha destato molta curiosità, in tanti si sono assembrati davanti al cancello del bagno mentre i vigili del fuoco spegnevano le fiamme.


 

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