Cave e sicurezza, è sciopero dopo il fuorionda-choc su Report. Dall’assemblea: «In corteo portiamo anche le famiglie»
Nicola Del Vecchio (Cgil): dal 2000 al 2021, su 2.516 infortuni nel settore in Toscana, 1.826 nella nostra provincia. Dignità calpestata da parole becere»
CARRARA. Una valanga di reazioni, e di indignazione, dopo le improvvide parole fuorionda di Alberto Franchi nella puntata di domenica sera a Report. Ormai le frasi sono notissime: «Proprio non fanno niente», riferito in genere ai carichi di lavoro, e poi, l’exploit: «Qua se si fanno male perché sono deficienti?». Come scriviamo in altre pagine, da quelle parole, ma anche dal resto degli argomenti messi in fila dall’inviato Bernardo Iovene - dall’emergenza marmettola agli utili record, dalla sicurezza alle condizioni delle strade, agli infiniti contenziosi - ma soprattutto dalle parole sui lavoratori sono scaturiti tantissimi interventi. Impossibile riferire di tutti.
Lo sciopero
La prima reazione durissima è lo sciopero per tutto il giorno domani indetto nell’intero distretto lapideo apuo versiliese, che, scrivono i sindacati, «richiama l’importanza della vertenza su sicurezza e salario». Osservano fra l’altro in un documento unitario Fenealuil, Filca Cisl e Fillea Cgil nel proclamare lo sciopero a seguio di quanto emerso dal servizio di Report. «Ormai da anni le nostre Federazioni hanno intrapreso una vera e propria battaglia a difesa di sicurezza, occupazione e salario, per noi principi fondamentali per un lavoro dignitoso. Il rispetto della vita viene prima di tutto. Sono per noi inaccettabili le gravi affermazioni emerse nel corso della trasmissione da parte imprenditoriale: lasciano un senso di amarezza e forte preoccupazione, suscitando indignazione nel rispetto delle vittime e di quelle famiglie che hanno perso un parente, un amico, un collega sul luogo di lavoro. Parlare di sicurezza vuol dire, almeno per le nostre Federazioni, fare una battaglia comune : sentir dire che la causa degli infortuni è la “deficienza” degli stessi lavoratori è inaccettabile. E ricordano: «I lavoratori del settore lapideo, da anni, con le loro battaglie a suon di scioperi e mobilitazioni hanno costantemente rivendicato condizioni di lavoro e salariali più alte, raggiungendo con il loro sacrificio quanto oggi previsto dalla contrattazione nazionale e territoriale: nessuno ha regalato niente. Continuiamo a sostenere, come fatto anche nelle ultime contrattazioni, che quanto fin qui ottenuto non basta! Per un settore come il lapideo, che registra fatturati e utili da record, devono esserci azioni mirate a contrastare gli extraprofitti offrendo risposte occupazionali al territorio nel rispetto degli obiettivi previsti dalla normativa in essere».
L’assemblea
E proseguono: «Per questi motivi domani mattina (stamani, martedì, ndr) è convocata un’assemblea dei lavoratori dalla ore 11 a fine turno presso il Comune di Carrara, al quale poi seguirà nella giornata successiva, mercoledì 24 aprile, una grande mobilitazione con sciopero per l’intera giornata indetta nel settore del marmo nel distretto apuo versiliese, cave e piano». Il testo è a firma di Daniele Battistini di Fenealuil Toscana, Giuseppe Marsili e Bruno Bertanelli per Fenealuil Massa-Carrara e Fenealuil Lucca; Alessia Gambassi di Fillea Cgil Toscana, Francesco Ventimiglia per Fillea Cgil Massa-Carrara, Michele Mattei per Fillea Cgil Lucca; Lorenzo Sichei e Andrea Giannuzzi per Filca Cisl Toscana Territorio di Lucca – Massa-Carrara.
La Fiom Cgil
«Sarebbe opportuno che l’Associazione Industriali, presente con uno dei suoi massimi esponenti nel corso dell’intervista, si dissociasse pubblicamente e condannasse le parole di Franchi, altrimenti sarebbe da considerarsi a tutti gli effetti complice e collusa. Sul tema della sicurezza sui posti di lavoro e sulla dignità del lavoro è in corso una battaglia durissima, abbiamo il dovere di continuare a fare la nostra parte», spiega l’assemblea Generale Fiom Cgil Massa-Carrara
I numeri
Nicola Del Vecchio, segretario generale Cgil Massa-Carrara, rende nota una statistica, cioé la distribuzione degli infortuni nel settore estrattivo per provincia, nel periodo 2000-2021: su 2.516 in tutta la Toscana, 1.826 sono stati a Massa-Carrara. E commenta: «L’arroganza di certe affermazioni, sprezzanti nei confronti della vita e dei lavoratori che con il loro lavoro permettono a certi imprenditori di sentirsi padroni di tutto e tutti, non solo deve indignarci ma deve spingere tuttә a mobilitarsi. Esattamente come due anni fa, quando assieme ai lavoratori bloccammo per giorni il settore con uno sciopero ad oltranza di 4 giorni per ottenere ciò che nessuno ci ha mai regalato. In quei giorni, nei quali sono stato a fianco dei cavatori dalla mattina alle 5 fino a notte fonda durante le trattative, ho trovato in quei lavoratori un grande senso di dignità. Quella dignità che è stata calpestata da affermazioni becere e vergognose, ma d’altronde non ci potevamo aspettare altro da chi scarica sulla collettività i danni e tiene per sé i profitti».
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