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Rsa Regina Elena, buco da 207mila euro. Il direttore: ma adesso si cambia

di Ivan Zambelli
La rsa Regina Elena
La rsa Regina Elena

La perdita è stata ripianata con una variazione del bilancio comunale

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CARRARA. Regina Elena chiude con un bilancio in perdita per il secondo anno consecutivo. Meno 207 mila euro nel 2022, già coperto con un debito fuori bilancio approvato venerdì dal consiglio comunale. Pesano le recrudescenze del covid, l'inflazione e il caro energetico. Situazione comune ad altre strutture toscane, tanto che la regione, ha fatto sapere il direttore di Regina Elena Antonio Sconosciuto, sta provvedendo ad aumentare la quota sanitaria.

Ma oltre a fattori esterni ci sarebbero anche ragioni gestionali, come le consulenze esterne o altre scelte che hanno avuto ricadute negative nel 2022 e in parte anche nel 2023. Certo questa situazione non dipende dal nuovo cda e dal direttore, in carica da fine 2022 quando trovarono un bilancio pronto. Ed è significativo che pure le opposizioni l’hanno evidenziato. Per cui già il 2023 dovrebbe essere l’anno zero, con il 2024 che dovrebbe dare i frutti sperati. Infatti, dopo aver spiegato le ragioni del debito, Sconosciuto ha rassicurato sull’avvenire: «Non ci sono altri elementi che fanno preoccupare per il futuro. Oltre all'aumento delle quote sanitarie per il secondo semestre del 2023, già deliberate per gli anni a venire, quel che abbiamo registrato rispetto al 2022 è un ritorno alla piena occupazione dei posti letto della rsa, compreso il centro diurno. Nel secondo semestre del 2023 stiamo assistendo ad un miglioramento». Di questo parla anche il presidente del Cda di Regina Elena Fabrizio Pucci, individuando come principali soluzioni «la ricerca di maggiori economie, la razionalizzazione di alcuni servizi esternalizzati e anche la risoluzione delle questioni legate al doppio contratto applicato ai dipendenti». Miglioramento che si sono augurati anche i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, rispetto alle "storture" del passato (come le ha chiamate Alberta Musetti) o la gestione «pressapochista», parola di Massimiliano Bernardi che ha duramente criticato l’ex direttrice Antonella Cordiviola.

C'è però un tema di fondo, ovvero le spese non corrispondono fisiologicamente alle entrate. Guido Bianchini, ad esempio, faceva notare che a fronte di una spesa giornaliera di circa 120 euro a persona la quota sanitaria è di 108 euro. Su questo interverrà anche la regione e poi con le direttive del nuovo cda, a cui la consigliera di maggioranza Alberta Musetti ha riconosciuto un cambio di passo. Verso questi c'è stato il giudizio sospeso delle opposizioni, semmai “l’avviso” di Andrea Vannucci: «Dovete sentire il peso delle vostre responsabilità, cioè la qualità del servizio. Non vi venga in mente di far pagare i casini di bilancio alle persone che vivono lì dentro».

Se Regina Elena chiude in rosso e lo stesso vale per Cermec (meno due milioni nel 2022) il resto delle aziende, società controllate e partecipate invece segnano utili, come relazionato dall’assessore al Bilancio Mario Lattanzi prima che il consiglio comunale approvasse il bilancio consolidato del comune di Carrara: Progetto Carrara 30 mila euro, Nausicaa 441 mila euro, Area spa 798 mila euro, Imm 73 mila, Erp 7 mila e Gaia oltre il milione di euro.

Anche altre partecipate vanno bene: Cat chiude con un utile da 140 mila euro, Retiambiente 204 mila. Però pure Cermec, in perdita di 2 milioni nel 2022, vede miglioramenti nel 2023 con già un pareggio nella situazione semestrale.

 

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