Il Tirreno

Lavoro

Dopo vent’anni nei bar va a lavorare nei campi: «Ora sono nel posto giusto»

di Manuela Orsini Merani
Dopo vent’anni nei bar va a lavorare nei campi: «Ora sono nel posto giusto»

Massa, dopo una esperienza ventennale da barman, ha deciso di prendersi una pausa e di buttarsi nell’attività di famiglia

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MASSA. Il lockdown ha lasciato alcune tracce nella nostra vita, ma c'è anche chi è riuscito a ribaltare l'aspetto negativo di quella fase e a realizzare un sogno. Come Vittoria Spinetti che, con una esperienza ventennale da barman, ha deciso di prendersi una pausa e di buttarsi nell’attività di famiglia. Nei campi. L'orto di Alcide, giovane azienda agricola di Montignoso è il frutto della passione di un pescatore Alcide Spinetti, il padre di Vittoria, che tre anni fa, in pensione sfruttò la sua passione per l'orto nel periodo del lockdown. A causa di una malattia, tempo dopo le sue condizioni peggiorarono e venne a mancare, lasciando questo progetto “green” nelle mani della moglie Silva e dei figli Vittoria e Aldo. Il loro approccio verso l'impatto sull'ambiente è consapevole e responsabile, non ricorrono a diserbanti, dopo le semine i piccioni vengono tenuti a distanza dai campi con segnali realizzati con canne e sacchetti posti alle loro estremità per spaventarli, mentre per proteggere le fragole dagli insetti e beccate di uccelli coprono i frutti con una retina trasparente. L'orto di Alcide è una azienda agricola acqua e sapone, non ricorre a trucchi. È è la prova tangibile che anche dalle macerie può nascere un fiore e continuare a crescere.

Vittoria, ci racconta la storia de L'orto di Alcide?

«Diversi metri di terreno coltivabile dietro casa divennero oggetto di fatica e tanto impegno da parte di tutta la mia famiglia proprio a partire da marzo del 2020. Dopo che venne a mancare nostro padre io e mio fratello ci tirammo su le maniche, eravamo in cassa integrazione, a causa del covid, lui lavorava e tuttora lo fa, in cava e io all'epoca ero barman. Incominciammo a sistemare i campi e a seminare. Partivo da zero, mio fratello aveva qualche nozione in più e aveva la possibilità di lavorare il terreno con il suo trattore».

Perché questa svolta da barman a imprenditrice agricola?

«La necessità di una sfida, trovare nuovi stimoli mi ha fatto tornare a dedicare la maggior parte del mio tempo a questa attività. Tanto sacrificio quest'anno che ha portato risultati anche se piccoli, reali rappresentati da una clientela fidelizzata e a nuove richieste per il periodo estivo. Mi sento in sintonia con questa professione, so da dove arriva quello che mangio e vedo i clienti soddisfatti».

Una giornata tipo in un'azienda agricola?

«Sveglia alle 5,30 mia madre si occupa della sistemazione degli animali, abbiamo galline e conigli, poi si occupa della preparazione del banco della verdura, e della la pulizia dell'area vendita, alla fine passiamo alla raccolta della verdura. La mattina si dedica anche alla pulizia del campo, si riparte il pomeriggio con la raccolta e dalle 18 avviene l'irrigazione dei campi ma manualmente. Ci vogliono 2 ore per annaffiare tutti i campi, abbiamo il pozzo e una ventolina. L'orario della vendita è flessibile, alle 13 chiudiamo fino alle 16. Consegno personalmente anche a domicilio le cassette per chi ha necessità per motivi lavorativi. Anche mia zia a volte ci da una mano».

Periodi difficili e alcuni episodi più ironici?

«Le condizioni climatiche avverse, come vento, troppo sole e grandine spesso ci hanno danneggiato i raccolti, non abbiamo serre preferiamo coltivare all'aperto, ma anche malattie come il marciume l'anno scorso, per i pomodori, oppure i fagiolini gialli che non crescevano per il troppo caldo sono gli aspetti negativi. Se parliamo di ironia invece abbiamo avuto fra i clienti delle nutrie che passavano da una parte di rete rotta, poi l'abbiamo riparata. Erano clienti, a gratis. Vogliamo crescere e restare con i piedi per terra: in questo periodo le zucchine sono le prime a essere raccolte, alle 5 di mattina è uno spettacolo assistere all'apertura del fiore di una zucchina, poi dopo poche ore si richiude». 

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