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Massa-Carrara, ergastolo e isolamento diurno: ecco cosa rischia ora Daniele Bedini per i due omicidi

Massa-Carrara, ergastolo e isolamento diurno: ecco cosa rischia ora Daniele Bedini per i due omicidi

Chiuse le indagini: incastrato anche dalle intercettazioni con i genitori

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Carrara Duplice delitto di giugno. La Procura di La Spezia nell’avviso di chiusura indagini (415 bis) ricostruisce le accuse a carico del 33enne carrarese. Tutto messo nero su bianco, i capi di imputazione e le aggravanti: quelle per cui il falegname rischia l’ergastolo con isolamento diurno.

La chiusura indagini

L’accusa del primo omicidio, del 5 giugno dello scorso anno. «Esplodendo tre colpi di pistola calibro 22 – si legge nell’avviso di chiusura indagini – all’indirizzo di Nevila Pjetri, attingendola al volto e al capo, ne cagionava la morte. Fatto aggravato perché commesso da persona già sottoposta in via definitiva alla misura di prevenzione personale dell’avviso orale emessa dal Questore di Massa in data 17.12.2016 e notificata in data 21.12.2016».

E quella di occultamento di cadavere. Del primo cadavere secondo la ricostruzione della Procura: «dopo avere caricato il corpo di Nevila Pjetri sull’autovettura a lui in uso, imboccando la strada sterrata che costeggia l'argine del torrente Parmignola, indi gettando il corpo giù da una scarpata che conduce al letto del suddetto torrente, occultava il cadavere. Con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di assicurarsi l’impunità del delitto».

E, ancora. L’accusa del secondo omicidio (art. 475c.p): «perché cagionava la morte di Carlo Bertolotti attingendolo al capo con due colpi di arma da fuoco calibro 22. Fatto aggravato perché commesso da persona già sottoposta in via definitiva alla misura orale emessa dal Questore di Massa.

L’occultamento del secondo cadavere: «gettandolo in un fossato, nascondendolo tra ì rovi indi cospargendolo di liquido infiammabile e appiccandovi il fuoco».

L’accusa di rapina: «mediante minaccia consistita nel puntare contro Carlo Bertolotti l’arma calibro 22 si impossessava della carta di credito, della carta prepagata, della carta d’identità intestata a Bertolotti di cinque chiavi tra cui quella di accensione dell’autovettura del Bertolotti stesso».

Gli atti della Procura

Cinque pagine scritte fitte. In queste viene stigmatizzato l’avviso di conclusioni indagini della Procura de La Spezia.

Il primo atto ufficiale che ricostruisce, passaggio dopo passaggio, come si è arrivati a contestare al falegname carrarese Daniele Bedini i due delitti avvenuti, a distanza di 24 ore, nel giugno scorso. Il 33enne rischia adesso l’ergastolo con isolamento diurno dal momento che le aggravanti contestate non consentono di procedere con il rito abbreviato.

L’udienza preliminare non è stata ancora fissata ma proprio nei giorni scorsi Bedini è stato giudicato “processabile”. La difesa dell’indagato (avvocati Rinaldo Reboa e Costanza Bianchini) hanno venti giorni per depositare le memorie e richiedere eventualmente l’interrogatorio.

Le intercettazioni

Proprio nelle cinque pagine di avviso conclusione indagini la Procura spezzina fa riferimento alle intercettazioni ambientali e telefoniche che hanno “incastrato” Daniele Bedini. Si tratta anche di conversazioni telefoniche avute con la madre e il padre.

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