Il Tirreno

in tribunale 

Processo Corini, la difesa “smonta” la testimone chiave

Alessandra Vivoli
Processo Corini, la difesa “smonta” la testimone chiave

Le tesi del perito del delitto di Cogne per evidenziare  presunte incongruenze nelle ricostruzioni accusatorie

27 aprile 2021
2 MINUTI DI LETTURA





Alessandra Vivoli

Val di magra. Il super consulente del delitto Cogne, proprio quello che si occupò della perizia su Annamaria Franzoni. Ci sono anche le sue tesi nella lunga e dettagliata discussione del processo Corini avviata (si concluderà nella prossima udienza già fissata per lunedì 3 maggio) dall’avvocato Anna Francini, legale che assiste Marzia la sorella finita sotto accusa per l’omicidio del fratello.

L’avvocato Francini ha voluto “smontare” passo dopo passo l’accusa stessa di omicidio mossa nei confronti della sua assistita, puntando sulla presunta inattendibilità della teste chiave dell’accusa, la giovane fidanzata dell’avvocato Marco Valerio Corini, Isabò Barak.

La giovane donna ha reso a più riprese la sua ricostruzione dei fatti, tre volte nelle vesti da testimone e una come indagata (ad accusarla di furto di quadri e brillanti era stata Marzia Corini, ma la vicenda è stata archiviata).

Secondo il consulente della difesa, il professor Giuseppe Sartori, la Barak avrebbe arricchito la memoria, e i suoi racconti, man mano ci si allontanava dagli eventi. Questo, per l’avvocato di Marzia Corini sarebbe un elemento importante per valutarne la propria attendibilità. La discussione proseguirà lunedì prossimo: siamo alle fasi finali del processo che, stando alla calendarizzazione, dovrebbe concludersi con la sentenza di primo grado il prossimo 17 maggio. Il pubblico ministero, Luca Monteverde, lo ricordiamo, ha chiesto per Marzia Corini, all’epoca dei fatti medico anestesista all’ospedale pisano di Cisanello, una condanna a 23 anni. Secondo l’accusa Corini invece fu ucciso da una dose letale di un sedativo, molto forte: il Midazolam. A somministrarglielo sarebbe stata la sorella Marzia, che avrebbe temuto di essere danneggiata dal testamento del fratello. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni