Il Tirreno

l’operazione della polizia 

Ad Antona scoperto l’arsenale del fascista Anche bombe a mano nella casa di famiglia

Libero Red Dolce Altri servizi a pag. 2-3
Ad Antona scoperto l’arsenale del fascista Anche bombe a mano nella casa di famiglia

I genitori erano andati via da decenni, lui era nato a Gallarate. Lo stupore in paese: «Era un uomo piuttosto strano» 

21 luglio 2019
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massa. Un seme nazista ad Antona. O forse, più che un seme, un piccolo ramo pendente dall’albero principale ancora pendente in terra di resistenza. Forse era qui per arare il campo, forse, più probabilmente, utilizzava la casa di famiglia come secondario deposito per le armi che commerciava, ma il ritrovamento di un arsenale di armi nella seconda casa locale di Fabio Del Bergiolo, l’uomo del missile aria-aria, mette in allarme la comunità apuana.

La metafora del “seme” la utilizza la parlamentare Pd Martina Nardi. «Scoprire un arsenale tra le nostre montagne, in un paese, Antona, che ha fatto la Resistenza, mi colpisce molto e mi preoccupa. Mi recherò ad Antona nei prossimi giorni per parlare con la gente e cercare di capire come sia maturato questo seme nazista nella nostra terra», dichiara dopo aver saputo la notizia. Corretto parlare di arsenale, almeno per quello che poteva contenere la casa di famiglia arrampicata sul limite di bosco al limite del paesino montano. Gli agenti della Digos di Torino, coadiuvati dai colleghi apuani, sono risaliti alla residenza intestata alla madre. Del Bergiolo è stato arrestato nei giorni scorsi a Torino nell’ambito dell’operazione Matra. Dentro hanno trovato un fucile Sig Sauer modello 550, un machete, un arco Compound con 13 dardi, una pistola, un treppiede per mitra, una balestra, una cassetta con 11 ordigni inerti tra bombe a mano e mortai, munizioni di vario calibro.

Ma che l’uomo tornasse nella casa dei genitori per fare proseliti o smerciare le armi che trovava è ipotesi praticabile, ma finora smentita da quanto hanno in mano gli investigatori. Nessun contatto apparente con gruppi neo fascisti o di estrema destra locale. Né recenti né antichi. E forse diversamente non sarebbe potuto essere.

Sessantenne, Del Bergiolo è radicalissimo nelle idee politiche. Fascista, filo nazista, ma il virus non è cullato dalle Apuane. Non nasce neppure quilui : ad Antona la casa è quella antica di famiglia, ma è solo un rifugio occasionale per il figlio. La visita saltuariamente, si ferma poco, a volte solo una notte, e riparte. Nessun movimento strano, raccontano i vicini. Niente riunioni, trasporti di materiale curioso. Le armi probabilmente le ha accumulate poco alla volta, portandole su dentro ai borsoni a sera. Agli occhi di tutti il classico espatriato che tiene un legame con le origini e nulla più. Nasce a Gallarate sessant’anni fa e lì passa gran parte della sua vita. Del Bergiolo è cognome molto diffuso ad Antona e infatti l’appartamento dove hanno ritrovato le armi, una villetta non indipendente a margine del paese, è attorniata da omonimi dell’uomo. Parenti, vicini e lontani, che di lui sanno ricordano soltanto le origini di parentela comuni, le sporadiche visite in paese, qualche scambio d’informazioni sulla salute dei rispettivi genitori. «Non immaginavamo avesse dentro tutte quelle armi e altra roba, quando sono arrivati i poliziotti eravamo sorpresi», racconta la vicina. E poi precisa: «Il personaggio era strano, senza dubbio, schivo e riservato. Ma qua veniva soltanto per qualche giorno, spesso con la madre. Il fratello invece non si vedeva mai, era sposato, mentre lui no». —

Libero Red Dolce

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