Il Tirreno

Mattarelli, piatti e ciotole: il marmo entra in cucina

di Alessandra Poggi
Uno degli oggetti realizzati in marmo
Uno degli oggetti realizzati in marmo

Carrara, gli utensili creati dalla imprenditrice Fiammetta Vanelli in vetrina da Harrods a Londra e al Fuori Salone di Milano

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CARRARA. Gli utensili da cucina diventano di marmo e si trasformano in raffinati complementi d'arredo, senza perdere la loro utilità. Queste in sintesi le caratteristiche della nuova linea di Fiammetta V. home collection, il neonato marchio dell'imprenditrice carrarese Fiammetta Vanelli.

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Una linea che è già nelle vetrine più importanti d'Europa. Harrods e Heal's Conrad Shop di Londra e Parigi, Store Globus in Svizzera, tanto per fare un esempio. Tutti oggetti di uso quotidiano come mattarelli, sottopentole, taglieri, portabottiglie, piatti o ciotole, rivisitati all'insegna del designer e della maestosità tipica del marmo delle nostre cave. Il tutto realizzato secondo la tradizione artigianale che ha reso il made in Italy famoso in tutto il mondo. In questo caso il made in Carrara. Gli utensili da cucina sono realizzati con materiale estratti dalla cava di famiglia, come per esempio il bianco Carrara, il paonazzo e il bardiglio, spesso rielaborati e contaminati con altri materiali come il legno. Questo perché oltre ad avere un aspetto meno massiccio, alcuni accessori, come per esempio il mattarello (cilindro in marmo e manici in legno) restano funzionali. Una linea a tiratura limitata, quella di Fiammetta V (il marchio è di proprietà della società Robot - city - italian art Factory) firmata da designer come Paolo Ulian, Michel Boucquillon, Turini & Werich; progettisti di fama internazionale che perla linea Fiammetta V, hanno studiato le potenzialità del marmo esaltandone le funzioni pratiche legate al loro uso quotidiano. Di come è nata questa nuova linea ce ne parla la diretta interessata: «Tutto è iniziato per caso - racconta Fiammetta Vanelli - o meglio viaggiando mi sono sempre trovata ad entrare in store molto cool, e mi accorgevo che vendevano oggetti di marmo. Ma non era marmo vero, quello di Carrara. Spesso uscivo da questi negozi molto amareggiata. Qualche tempo fa - prosegue - ho conosciuto il buyer David Perez (colui che nelle aziende si occupa dell'approvvigionamento e dei servizi) - dello store Conrad di Londra, e così, sfidando le mie capacità gli ho detto che quello che vendevano non era vero marmo di Carrara. Lui mi ha risposto se fossi stata in grado di realizzare i loro oggetti. Ho risposto di sì. Oggi Conrad è la mia vetrina principale».

Ma cosa intende per marmo vero, o volendo finto? Le chiediamo. «Gran parte degli oggetti per la cucina e il bagno - spiega Vanelli - provengono da realtà come Cina, Portogallo, India e Vietnam, dove il marmo è di seconda mano, più una pietra. È chiaro che un tagliere fatto da loro lo paghi la metà, ma è anche un'altra cosa. Dobbiamo valorizzare il nostro materiale - dice - anche nel realizzare un semplice tagliere. Il nostro marmo è una pietra naturale di gran pregio ed è molto più apprezzato fuori che in loco. Anche a Carrara - conclude - sarebbe bello aprire un negozi di soli oggetti in marmo, fatti ad arte e di alta qualità». Gli oggetti sono anche pubblicizzati sul megazine AbFly dell'aeroporto di Pisa, e prossimamente saranno esposti al Fuorisalone di Milano.

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