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Lucca, una Croce Verde ancora più green: nuova sede cuore del volontariato

Lucca, una Croce Verde ancora più green: nuova sede cuore del volontariato

Taglio del nastro dopo dodici mesi di lavori e un intervento da 5 milioni

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LUCCA. Dodici mesi di lavori, cinque milioni di euro di investimento e una sede che cambia pelle senza mai interrompere i servizi. La Croce Verde di Lucca ha inaugurato la sua “casa” di viale Castracani al termine di una profonda riqualificazione energetica e strutturale, un intervento che guarda al futuro ma affonda le radici nella storia. Non un semplice taglio del nastro, ma la restituzione alla città di un luogo che, anche durante il cantiere, ha continuato a essere presidio quotidiano di assistenza e solidarietà e rappresenta una delle colonne silenziose del welfare cittadino, quella del volontariato. «L’inaugurazione di oggi rappresenta non solo la fine di un importante cantiere tecnico, ma soprattutto l’inizio di una nuova fase per la nostra associazione», ha detto il presidente della Croce Verde Daniele Massimo Borella aprendo l’evento.

Tempi rapidi

La sede di viale Castracani era stata acquistata nel giugno del 2000 e inaugurata nella sua prima ristrutturazione nel 2009. A distanza di sedici anni, la Croce Verde ha scelto di ripensare radicalmente spazi e funzioni. «Abbiamo riprogettato questi ambienti con un obiettivo chiaro: restituire bellezza e benessere a chi dona il proprio tempo agli altri. Investire in questa sede ha significato, prima di tutto, investire nelle persone che la rendono viva ogni giorno». Nel suo intervento Borella ha voluto anche ricordare Anna Mennucci, storica presidente della Croce Verde di Ponte a Moriano, sottolineando il valore umano di una tradizione di volontariato che continua a rinnovarsi. Un percorso che, come ha sottolineato il sindaco Mario Pardini, nasce da lontano ma ha saputo cogliere un’opportunità concreta: «Dopo poco più di un anno siamo qui a inaugurare la fine di un percorso complesso, reso possibile da una grande sinergia e da risorse importanti, intercettate in tempi molto rapidi».

Hi-tech e green

Dal punto di vista tecnico, l’intervento ha interessato l’intero complesso: cappotto isolante, rinforzi strutturali in fibra di carbonio, nuovi infissi ad alte prestazioni, pompe di calore per riscaldamento e raffrescamento e un sistema avanzato di building automation per il controllo degli impianti. Quello fotovoltaico, ad esempio, porta la potenza complessiva a circa 160 kW, supportata da batterie di accumulo per 100 kW.

«Possiamo dichiarare con orgoglio di aver eliminato l’uso del gas metano per la sede centrale», ha spiegato Borella, ricordando anche il rinnovamento dell’illuminazione a Led, il completamento dell’impianto di videosorveglianza e l’installazione delle colonnine di ricarica per i veicoli elettrici già in uso all’associazione. Un’attenzione particolare ha riguardato anche l’asilo notturno e il modulo abitativo riservato alle donne, anch’essi riqualificati con gli stessi standard di sicurezza ed efficienza. Tutti i lavori sono stati eseguiti garantendo la continuità operativa: «Non è stato facile – ha ammesso il presidente – ma volontari e dipendenti hanno dimostrato spirito di sacrificioe e resilienza invidiabili».

La sfida del volontariato

Nel corso della presentazione, il tema del volontariato è emerso con forza. Pardini ha sottolineato il ruolo insostituibile della Croce Verde per il territorio: «Senza il vostro contributo non retribuito, le istituzioni non potrebbero rispondere a tanti bisogni della comunità». Un riconoscimento che ha aperto la riflessione più delicata, raccolta dallo stesso Borella. «Lo sforzo per garantire nuove leve oggi è maggiore rispetto al passato – ha spiegato –. Il contesto sociale è cambiato e non è facile avvicinare persone, giovani o meno giovani, a questo impegno». Da qui la convinzione che anche gli spazi contino: «Offrire un ambiente sano, confortevole e accogliente può essere una chiave per attrarre nuove energie. Ma la verità è una sola: senza le donne e gli uomini della Croce Verde, anche l’edificio più bello servirebbe a poco».

Un concetto ribadito dal presidente della Provincia Marcello Pierucci: «Senza di voi sarebbe impossibile arrivare in tutti gli angoli in cui le esigenze ci chiamano. Il vostro è un fare disinteressato, fatto di cuore e di presenza immediata». Sede nuova, ma con una missione antica: continuare a essere un punto fermo di solidarietà. l

G. P.

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