Sanità e lavoro
Lucca, violenza di gruppo su una 17enne fuori dal locale: tre condannati
Per un quarto imputato si andrà a processo. Le accuse della ragazza
LUCCA. Tre condanne e un rinvio a giudizio per una vicenda avvenuta nel giugno 2022 nella quale una ragazza, all’epoca 17enne, denunciò di essere rimasta vittima di una serie di palpeggiamenti in auto, dopo una serata in discoteca, da parte di quattro giovani.
I tre che hanno scelto il rito abbreviato (avvocati Maurizio Campo, Luca Cantini e Raffaella Annunziata) sono stati condannati dal gup Simone Silvestri (pm Elena Leone) a 3 anni e mezzo per violenza sessuale di gruppo e a una provvisionale di 10mila euro con il resto della somma da stabilire in sede civile. Uno dei giovani ha versato anche un risarcimento alla ragazza per mitigare la pena. Un quarto imputato (difensore Luigi Gino Velani), dopo il no del giudice all’abbreviato subordinato a sentire alcuni testi, ha deciso di andare a giudizio. Prima udienza a febbraio davanti al collegio del Tribunale.
I protagonisti maschili della storia hanno tra i 19 e 22 anni e vivono tra Lucca e la Piana. Qualcuno è iscritto all’università. Lei, allora minorenne, in occasione dell’incidente probatorio, riferì contesto e azioni dei quattro per i quali è stato celebrato ieri mattina il processo in camera di consiglio. Nessuna misura cautelare venne adottata dopo la querela della ragazza assistita come parte civile dall’avvocato Deborah Pistoresi.
Secondo l’accusa, usciti da una discoteca di Coreglia, la minorenne avrebbe subìto gli approcci non richiesti da parte di un amico maggiorenne. Dopo i palpeggiamenti in auto, consumati con il contorno di risate da parte degli altri due ragazzi, una quarta figura sarebbe entrata nell’abitacolo mettendole le mani sotto la minigonna e negli slip senza che nessuno dei tre che assistevano alla scena muovesse un dito in suo aiuto e le consentisse di scendere dall’auto. Tornata a casa aveva raccontato tutto ai genitori e poi ai carabinieri. Dalla caserma il fascicolo era passato in Procura e poi con l’incidente probatorio la ragazza aveva ribadito quello che era successo, compresa la sua richiesta di smetterla con quelle mani indesiderate che frugavano nella sua intimità.l
