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CloudFlare down oggi: perché oggi Canva, ChatGpt e molti siti internet si sono bloccati

di Redazione web

	Siti e piattaforme in tilt 
Siti e piattaforme in tilt 

Gravi problemi per il servizio in cloud che fa da intermediario tra l’utente e il server di un sito. In pratica, quando si accede a una pagina web protetta da CloudFlare, la richiesta non arriva direttamente al server ma viene gestita dalla rete globale della piattaforma

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Per circa 30 minuti, a partire dalle 12 di martedì 18 novembre, milioni di siti e applicazioni hanno smesso di funzionare. Alla base del disservizio c’è stato un problema tecnico di CloudFlare, la piattaforma che gestisce il traffico web per oltre un quinto dei siti mondiali.

Prime segnalazioni e siti coinvolti

Il primo errore è stato registrato alle 11:48 e confermato poco dopo mezzogiorno. Migliaia di utenti hanno segnalato difficoltà di accesso su Downdetector, che a sua volta è rimasto irraggiungibile perché anch’esso si appoggia a CloudFlare. Tra i servizi colpiti figurano X (ex Twitter), Canva e numerosi portali internazionali.

Il messaggio ufficiale

Alle 12:37 CloudFlare ha comunicato: «Stiamo assistendo al ripristino dei servizi, ma i clienti potrebbero continuare a riscontrare tassi di errore superiori alla norma mentre proseguono gli sforzi di ripristino». Il ritorno alla normalità è avvenuto gradualmente, con accessi ancora intermittenti nelle prime fasi.

Cos’è CloudFlare e come funziona

CloudFlare è un servizio in cloud che fa da intermediario tra l’utente e il server di un sito. In pratica, quando si accede a una pagina web protetta da CloudFlare, la richiesta non arriva direttamente al server ma viene gestita dalla rete globale della piattaforma. Questo sistema consente di: velocizzare il caricamento delle pagine, proteggere i siti da attacchi informatici, distribuire il traffico su una rete di server dislocati in tutto il mondo.

Numeri impressionanti

Secondo le stime, 34 milioni di siti web utilizzano CloudFlare: circa il 20% dell’intero internet. Un dato che spiega l’impatto immediato e diffuso del blackout odierno, capace di bloccare contemporaneamente social network, piattaforme creative e siti di informazione.

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