Lucca, usciti per lavorare e mai più tornati: quando le statistiche hanno il volto delle vittime
La mostra “Non numeri ma persone” con 48 storie di vite spezzate
LUCCA. È in corso nell’Antica Armeria di Palazzo Ducale la mostra “Non numeri ma persone”, realizzata dall’associazione nazionale “Ruggero Toffolutti per la sicurezza sui luoghi di lavoro” e promossa dalla Provincia con il consulente per le tematiche inerenti le politiche del lavoro e la sicurezza sui luoghi di lavoro, Roberto Guidotti e la consulente per l’orientamento e il contrasto all’abbandono scolastico, Donatella Buonriposi.
La mostra è stata presentata, oltre che da Guidotti e Buonriposi, dal consigliere provinciale con delega alle Politiche del lavoro, Federico Gilardetti, dai rappresentanti dell’associazione “Ruggero Toffolutti” mentre il Comune di Camaiore è rappresentato dall’assessora alla Cultura Claudia Larini e quello di Castelnuovo di Garfagnana da Rebecca Moscardini, consigliera con delega alle Politiche giovanili e sociali.
«Dare un volto alle statistiche – dicono gli organizzatori -, spesso edulcorate, ai morti sul lavoro e per lavoro, descrivere le speranze e le passioni di persone come noi, ma che non possono più farlo: questo è lo scopo della mostra, che, senza retorica, vuole portare all’attenzione dei visitatori l’importanza che ricopre la sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso immagini che parlano più delle stesse parole. Qualcuno l’ha definita “un pugno nello stomaco”. Lo è: un pugno nello stomaco contro l’indifferenza. È quello che voleva essere nelle intenzioni di Yuri Leoncini che l’ha ideata, di Valeria Parrini Tofolutti che l’ha realizzata e che continua a seguire il progetto».
«Riteniamo – commentano i consulenti Roberto Guidotti e Donatella Buonriposi – che sia molto importante promuovere iniziative come quella che presentiamo questa mattina. Praticamente ogni giorno parliamo di persone che perdono la vita sui luoghi di lavoro e la netta sensazione è quella che non si sta facendo abbastanza affinché questo che non è più un fenomeno sporadico, ma la triste quotidianità, viva un’inversione di tendenza. Per questo, a nostro avviso, è importante che siano coinvolte anche le scuole: proprio dalle studentesse e dagli studenti può partire questo cambio di mentalità che poterà, si spera nel più breve tempo possibile, a vedere la sicurezza sui luoghi di lavoro non più tema di dibattito, ma quotidiana realtà».
La mostra nasce nel 2009 con il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Livorno, ma anche dei Comuni di Piombino e della Val di Cornia, nonché con il sostegno di Unicoop Tirreno e la collaborazione del premio Leoncini. Nel suo allestimento attuale sono in mostra 48 immagini che appartengono a lavoratori e lavoratrici di parti del Paese, ritratti in diversi momenti di vita. Le didascalie sono il frutto dei colloqui con i loro familiari e sono completate da minuscoli distici, che richiamano immediatamente alla foto: un mix particolarmente efficace che traccia le speranze, i percorsi, gli affetti delle persone e non i numeri.
«Dal 2009 – concludono gli organizzatori -, gli allestimenti si susseguono nelle fabbriche, ma anche nelle piazze, sui muri delle città, nelle sedi istituzionali, nei musei, nei teatri e nelle scuole: spesso accompagnata da incontri e proiezioni, rappresenta un’occasione di approfondimento per sensibilizzare, denunciare, contrastare la strage “con ogni strumento non violento”, come recita lo statuto dell’associazione Ruggero Toffolutti».
La mostra a Palazzo Ducale sarà aperta a ingresso gratuito fino al 20 ottobre, con orario 10-12; 16-18, tutti i giorni eccetto il sabato e la domenica. Successivamente si sposterà a Castelnuovo (Sala Suffredini) dove sarà visitabile dal 30 ottobre al 9 novembre (orario: 10-12; 16-18) , per concludere con l’esposizione a Lido di Camaiore (Sala Europa in Passeggiata) , dall’11 al 30 novembre.
