Economia
Export, a Lucca persi 22,7 milioni di euro per il settore agroalimentare
Lo rilevano i dati dei primi sei mesi dell’anno elaborati dall’Irpet
LUCCA. In un quadro economico caratterizzato da grandi incertezze, dovute principalmente alla complessa situazione geopolitica internazionale e alle incertezze legate ai dazi, è stato pubblicato il resoconto del primo semestre 2025 delle esportazioni toscane.
I dati di ottobre 2025, forniti da Irpet, mostrano una forte crescita a livello regionale, con un incremento dell’8,2% al netto dei metalli preziosi, un risultato nettamente migliore rispetto alla media nazionale, ferma al 2,3%, e alle altre principali regioni esportatrici. Per Lucca, invece, seppur lieve rispetto alla maggior parte degli altri capoluoghi vicini, è in negativo: - 1,9%. A trainare la crescita è stato soprattutto il settore farmaceutico, che ha registrato un aumento del 93,5% rispetto al primo semestre 2024, arrivando a rappresentare oltre il 30% del totale delle esportazioni toscane. Tuttavia, la maggior parte dei comparti produttivi ha segnato un calo, riflesso della fragilità delle politiche commerciali e dell’instabilità geopolitica mondiale, in cui le tensioni internazionali e l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime hanno reso più difficile la competizione sui mercati globali. L’unica eccezione su cui vale la pena di mettere l’accento è rappresentata dalle vendite estere di imbarcazioni, cresciute del 17,1%.
Nel frattempo, Lucca si prepara a ospitare il Miac, -Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria- ovvero il più importante evento italiano dedicato al settore, che per tre giorni riunirà aziende, professionisti e operatori della filiera della carta e del cartone, confermando il ruolo centrale della città in questo comparto produttivo. In questo ambito i dati dell’export sono a due velocità, con carta e stampa a più 3,7% e qualche difficoltà, invece, sul fronte delle macchine.
A livello provinciale, la crescita delle esportazioni toscane si è concentrata quasi interamente a Firenze, unica provincia in positivo con un aumento del 38,9%, grazie all’exploit della farmaceutica.
Lucca, invece, ha registrato una lieve flessione dell’-1,9%, analoga a quella di Pistoia e Prato, mentre Pisa e Massa-Carrara hanno mostrato cali più marcati, rispettivamente del 5% e del 7%. Le perdite più significative si sono verificate a Livorno e Grosseto, entrambe in diminuzione del 13,2%, ad Arezzo, che ha registrato un calo del 19,1%, e a Siena, dove la contrazione ha raggiunto il 25,1%.
Guardando ai dati di Lucca nel dettaglio, il quadro riporta diverse situazioni interessanti se confrontate con quelle degli altri capoluoghi. Si registrano segnali positivi per il comparto dei mezzi di trasporto, cresciuto del 7,9% — pari a 51,2 milioni di euro in più rispetto al primo semestre 2024 — e per il settore della carta e stampa, aumentato del 3,7%, con un valore aggiunto di 22,9 milioni. A soffrire maggiormente è stato invece l’agroalimentare, che ha perso 22,7 milioni di euro rispetto allo scorso anno, con una variazione negativa del 14,2%, seguito dalla farmaceutica, in calo dell’11,4%, dal settore delle macchine, diminuito del 7,7%, e dagli altri prodotti, che hanno segnato un –7,1%. Il settore agroalimentare è dunque quello che ha subito il calo più marcato, mentre quello dei mezzi di trasporto si conferma il più dinamico, in controtendenza rispetto ad altre province toscane.