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La tragedia

Schianto mortale: chi era al volante (un lucchese di 37 anni) aveva la patente revocata


	La Ford guidata dal lucchese
La Ford guidata dal lucchese

Secondo i primi accertamenti, i due erano impegnati in una fuga dai militari quando il veicolo ha perso aderenza in curva, procedendo a velocità sostenuta

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LUCCA. Il passeggero è morto sul colpo, il conducente è ricoverato in gravi condizioni. In fuga dai carabinieri, l’auto si è schiantata nel tardo pomeriggio di sabato contro un albero in provincia di Treviso.

Al volante c’era Michele Stepich, 37 anni, origini mantovane, residenza a Lucca. A perdere la vita il cugino Simone Stepich, 27 anni, residente a Castelfranco Veneto, proprietario dell’auto, una Ford Fusion, guidata dal parente che ora è indagato per omicidio stradale.

Secondo i primi accertamenti, i due erano impegnati in una fuga dai militari quando il veicolo ha perso aderenza in curva, procedendo a velocità sostenuta. L’auto è finita fuori strada, ha colpito un albero e poi un lampione, ribaltandosi. Fuori dall’abitacolo è stato rinvenuto Michele Stepich. Senza vita il corpo di chi gli stava accanto che lascia moglie e tre figli piccoli.

Il 37enne non doveva essere a Treviso. Michele Stepich era sottoposto alla libertà vigilata e all’obbligo di non allontanarsi dal comune di residenza, una misura cautelare dovuta ai suoi precedenti penali. Anni fa gli era stata anche revocata la patente.

Uscendo dal comune di Lucca ha commesso la prima violazione di legge per poi sommare un’altra trasgressione al codice mettendosi alla guida di un’auto.

Il 37enne ha riportato importanti lesioni al collo e alla testa ed è stato trasportato d’urgenza in elisoccorso presso il pronto soccorso dell’ospedale di Treviso.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, i due a bordo della Ford Fusion, avevano commesso diverse infrazioni del codice della strada e i carabinieri di Castelfranco avevano tentato di inseguirla, salvo raggiungerli a schianto già avvenuto.

L’altro aspetto su cui indagano i militari è la ragione della fuga alla vista dell’auto dell’Arma.

Stando alle prime ricostruzioni, i due stavano fuggendo in auto dopo essere stati sorpresi in un tentativo di furto a Treville, a un paio di chilometri dal luogo dello schianto mortale. Sarebbero stati proprio i proprietari dell’abitazione nel mirino del tentato furto a chiamare il 112, facendo scattare l’intervento dei militari e l’inseguimento.

L’altra ipotesi è che alla vista dei carabinieri, il 37enne lucchese acquisito abbia temuto un controllo che avrebbe portato a scoprire la revoca della patente. E per non incappare in una denuncia avrebbe cercato di seminare l’auto di servizio finendo la sua corsa contro un albero. Uno schianto tragico che ha lasciato sul terreno un giovane padre e il cugino in gravi condizioni in ospedale.

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