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Lucca, cuccioli morti e cani sbranati: emergenza per 40 animali senza più padrone - L'appello ai canili e alle famiglie

di Valentina Landucci

	Sette cuccioli sono morti a causa delle condizioni in cui si trovano gli animali rimasti senza padrone a Barga (foto di repertorio)
Sette cuccioli sono morti a causa delle condizioni in cui si trovano gli animali rimasti senza padrone a Barga (foto di repertorio)

In prima linea per affrontare il problema ci sono i volontari della Lav ma occorre un impegno concreto delle istituzioni

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LUCCA. Da sette mesi vivono praticamente soli in un campo recintato nella zona del Ciocco. Inizialmente quaranta animali, ora all’incirca una ventina: più o meno la metà sono stati sistemati grazie al cuore grande di cui della cura degli amici a quattro zampe ha fatto la propria missione. Ma non è bastato. Non basta. Perché nel frattempo sono nati nuovi cuccioli: 24 in tutto. E sette di loro sono morti a causa delle condizioni nelle quali vivono.

Succede a Barga dove da marzo scorso è emergenza per i cani, di proprietà di un privato che non può più prendersene cura, affidati dal tribunale al Comune per la cui assistenza, a fronte di una situazione grave dal punto di vista della cura degli animali e della sicurezza, si è attivata anche la Lav. Un lavoro immenso, portato avanti solo grazie ai volontari.

La Lega Antivivisezione ha fornito cibo, trovato sistemazioni di fortuna, tenuto i contatti con i rifugi della provincia e anche quelli fuori provincia per salvare questi animali, si è fatta carico delle spese di sterilizzazione per alcuni esemplari femmina. Ed ora si è rivolta anche al Comune di Lucca – che si è reso disponibile ad attivarsi – perché possa aprire le porte di Pontetetto almeno ai cuccioli e alle loro mamme. Anche perché si va verso l’inverno e il campo dove si trovano non ha ricoveri adeguati: «Hanno passato l’estate sotto il sole e rischiano di rimanere al freddo tutto l’inverno» proseguono i volontari. Non solo: in ogni caso la loro permanenza lì non è più possibile «perché il proprietario ha ricevuto lo sfratto – raccontano ancora – devono essere spostati, dati in adozione o sistemati in rifugi adeguati».

Da quando il proprietario dei 40 animali non può più occuparsene il recinto dove vivono è diventato ingestibile. Praticamente solo il figlio del proprietario – che non vive lì – riesce ad avvicinarsi. Circostanze verificate anche dal servizio veterinario dell’Asl che insieme agli altri enti coinvolti, ha effettuato un sopralluogo, a fine luglio scorso. Impossibile provare a entrare per un estraneo, anche solo per dare cibo: «Gli animali hanno fatto branco, alcuni di loro sono mordaci e fobici, con conseguenti problemi di aggressività», raccontano i volontari. Tanto che due cani si sono uccisi sbranandosi tra loro e una terza è rimasta ferita ed ha subito l’amputazione di una zampa. Lei è una delle “neo mamme” in cerca di una sistemazione insieme ai cuccioli per i quali Lav lancia l’appello: «Adottateli».

In attesa che le istituzioni del territorio facciano il resto. Da un lato il Comune di Barga che – si legge negli atti dell’ente – in qualità di custode giudiziario degli animali, ha dato mandato a un legale per una consulenza in grado di capire come poter uscire da questa situazione che richiederebbe risorse per l’adeguata sistemazione di tutti i cani. Dall’altro l’Unione dei Comuni titolare della convenzione per la gestione del canile. E naturalmente anche l’Asl. Un intervento “salva cuccioli” in queste ore dovrebbe arrivare dal Comune di Lucca. Ma il lavoro da fare per mettere in sicurezza gli animali rimane ancora molto.
 

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