Il Tirreno

LUCCA. Condannato a gennaio a 5 anni e 8 mesi per stalking ed estorsione ai danni dell’ex moglie, un ristoratore del centro storico è stato arrestato dalla polizia e messo ai domiciliari per non aver rispettato il divieto di avvicinamento disposto dal giudice con l’applicazione del braccialetto elettronico.

È la seconda volta che viene arrestato con la solita accusa, quella di avvicinarsi alla ex.

L’uomo (omettiamo le generalità per tutelare la parte offesa, ndr) è accusato di essersi avvicinato alla ex consorte facendo così scattare il dispositivo elettronico che ha allertato gli agenti della Squadra Mobile subito intervenuti per fermarlo.

La condanna non ha impedito al ristoratore di continuare a muoversi verso la donna con un atteggiamento che l’altro giorno lo ha spinto a violare la misura cautelare disposta in attesa del processo d’appello.

La donna lo aveva denunciato per una serie di comportamenti tenuti dopo la fine del loro rapporto, avvenuta nel 2022. Telefonate e messaggi dal tenore minaccioso, comparsate davanti all’abitazione e al luogo di lavoro della ex, scenate in luoghi pubblici, strumentali a ottenere vantaggi di natura economica secondo quanto riportato nelle denunce della donna.

Atti persecutori che avevano indotto la donna a presentare denuncia alle forze dell’ordine e il giudice delle indagini preliminari a disporre nei confronti del ristoratore la misura del divieto di avvicinamento.

Un provvedimento che non era servito: a dicembre 2023 l’uomo aveva ignorato la disposizione del giudice e si era di nuovo presentato davanti alla ex moglie, sbarrandole la strada in centro storico e rivolgendole la parola mentre camminava per le vie della città per poi passare di continuo sotto la sua abitazione e nelle vicinanze del luogo di lavoro.

Comportamenti che avevano costretto il giudice ad aggravare la misura cautelare, trasformandola in arresti domiciliari. Nei giorni scorsi il ristoratore ha fatto il bis venendo arrestato per la seconda voltal



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