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Lucca, nuovi terreni edificabili: chi deve pagare l'Imu. Le zone interessate e la scadenza

di Gianni Parrini

	A sx l’area di nuova edificabilità in via Nerici a Sant’Anna. A dx l'area del supermercato Esselunga di San Concordio destinata a ospitare un ampliamento della struttura
A sx l’area di nuova edificabilità in via Nerici a Sant’Anna. A dx l'area del supermercato Esselunga di San Concordio destinata a ospitare un ampliamento della struttura

Sono 47 le aree che da quest’anno saranno soggette al tributo comunale. Il calcolo per determinare l’esatto importo spetta al proprietario del terreno

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LUCCA. Entro il 16 giugno, diverse decine di cittadini lucchesi si troveranno, per la prima volta, a dover pagare l’Imu sui terreni di loro proprietà. Il motivo? Questi terreni sono diventati edificabili e pertanto sono soggetti all’imposta. La loro trasformazione è stabilita dal Piano operativo adottato dal Comune nell’ottobre 2021 e approvato nel novembre 2024. Si tratta dello strumento di pianificazione urbanistica con cui l’ente pubblico stabilisce interventi precisi sul territorio, come nuove costruzioni, trasformazioni urbane, infrastrutture, destinazioni d’uso, trasformando in "progetto" le scelte già disegnate dal Piano strutturale. In pratica, è la penna con cui si disegna il futuro urbanistico della città, comprese le possibili trasformazioni di ciò che già esiste.

Le zone

Di trasformazioni, questo Piano ne prevede diverse: sono ben 47 le aree urbane destinate a nuove edificazioni. Si tratta per lo più di terreni inutilizzati: di questi ben 8 sono a San Concordio, 4 a Sant’Anna, 4 tra San Vito e Arancio, 4 a San Pietro a Vico 3 a San Marco, 2 ad Antraccoli, 2 a Tempagnano e altre sono sparsi in varie zone della città (vedi elenco sotto).

Ebbene, da quest’anno i proprietari dei suddetti terreni pagano l’Imu. Lo rende noto una delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta Pardini. «Purtroppo, lo prevede la legge – spiega Antonio Marino, dirigente dell’Ufficio tributi –. Tutti i cittadini che possiedono un terreno che da agricolo è diventato fabbricabile, in questi giorni riceveranno una lettera in cui li si informa di questa novità e delle conseguenze che ciò comporta. Tra cui, per l’appunto, l’assoggettabilità all’Imu. Al momento abbiamo già inviato una trentina di lettere e altre devono essere spedite. Stiamo cercando di individuare tutti i proprietari e non è una cosa semplice, visto che questi terreni talvolta sono andati in successione e quindi appartengono a più eredi. Li stiamo cercando anche attraverso gli uffici anagrafe di altri Comuni». Altra cosa importante e da sottolineare: «La legge – spiega Marino – stabilisce che il calcolo per determinare l’esatto importo dell’Imu debba essere fatto dal proprietario del terreno. Per avere i necessari chiarimenti i cittadini possono ovviamente rivolgersi ai nostri uffici, ma il consiglio è quello di affidarsi a dei validi professionisti, che dovranno basarsi sulle ultime stime Omi per calcolare l’importo dovuto».

La scadenza

Non c’è tempo da perdere. La prossima scadenza di pagamento dell'Imu è fissata al 16 giugno, mentre la presentazione della dichiarazione dovrà essere fatta entro il 30. Non finisce qui: i proprietari dei terreni in questione dovranno pagare l’Imu anche per gli anni addietro. L’assoggettamento all’imposta, infatti, parte dal momento in cui il Piano operativo è stato adottato, ovvero ottobre 2021. Una nota del Comune spiega che i pagamenti pregressi non effettuati, potranno essere sanati utilizzando l’istituto del ravvedimento operoso.

Quanto dovranno pagare i proprietari dei terreni e quanto incasserà il Comune da questa operazione, al momento non è chiaro neppure agli uffici. Quel che appare certo è complessivamente il gettito derivante dall’Imu non dovrebbe discostarsi granché da quello degli anni precedenti (24,1 milioni di euro nel 2024). «Non ci saranno aumenti – spiegano da palazzo Orsetti – primo perché non è detto che tutti i proprietari dei nuovi terreni assoggettati all’Imu paghino subito e secondo perché nel Piano operativo ci sono anche terreni che non sono più soggetti all’imposta essendo stata sancita definitivamente la loro non edificabilità».

Le aree da espropriare

Nella delibera in cui si indicano le nuove aree edificabili soggette al tributo c’è anche un paragrafo dedicato ai terreni soggetti a “vincolo preordinato all'esproprio”. Si tratta di aree che il Comune ha già previsto di espropriare per realizzare infrastrutture viarie o per portarvi nuovi servizi, come ad esempio fognature o rete idrica. Per queste specifiche casistiche è stato individuato un valore minimo applicabile ai fini della tassazione Imu pari a 6 euro al metro quadro.

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