Il Tirreno

Lucca

Il processo

Femminicidio, Pescaglini finisce a processo

di Pietro Barghigiani
Femminicidio, Pescaglini finisce a processo

Il 14 maggio in Corte d’Assise l’operaio reo confesso dell’omicidio della moglie. Escluso il vizio parziale o totale di mente, al 55enne non contestano la premeditazione

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FORNACI DI BARGA. Rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal rapporto di coniugio, ma senza l’aggravante della premeditazione.

Lo ha deciso il gup Alessandro Trinci per Vittorio Pescaglini, il 55enne reo confesso dell’omicidio della moglie Maria Batista Ferreira, 51 anni, brasiliana, all’esterno dell’hotel Gorizia a Fornaci di Barga, uccisa con quattro pugnalate il pomeriggio del 26 febbraio 2024.

Il difensore dell’imputato, l’avvocato Gianmarco Romanini, aveva sollecitato una perizia psichiatrica per il suo assistito chiedendo la valutazione della capacità di intendere e volere al momento del fatto. Il consulente nominato dal gip ha concluso la sua relazione per l’assenza di vizio di mente parziale o totale. Pescaglini era in sé quando uccise la donna da cui si stava separando. E ora affronterà il processo in cui rischia una condanna all’ergastolo.

La prima udienza in Corte d’Assise è fissata per il 14 maggio. La Procura (pm Paola Rizzo) contesta all’operaio di Vergemoli, oltre all’aggravante di aver ucciso la moglie per il vincolo di parentela, la preordinazione dell’omicidio che è cosa diversa dalla premeditazione.

Pur nella volontarietà del gesto, l’operaio non avrebbe, quindi, pianificato il delitto con un ragionevole lasso di tempo da tradurre come scelta premeditata. Lo scatto d’ira sarebbe stato maturato nel giro di poche ore dopo l’ennesimo litigio per telefono con la moglie da cui voleva separarsi. Pescaglini deve difendersi anche dal reato di porto abusivo di arma da taglio. È il pugnale di 38 centimetri con lama a doppio taglio di 25, 5 centimetri usato per uccidere la donna con quattro colpi in una sequenza di sangue in successione tra braccio destro; coscia sinistra; mammella e torace destro. Un affondo fatale, l’ultimo, con la lama che aveva trapassato polmone destro, pericardio, cuore e polmone sinistro. Un decesso sopraggiunto in pochi istanti. Esasperato dal rifiuto della donna di concedergli la separazione e, secondo l’accusa, anche dalla continua richiesta di soldi di Maria Batista Ferreira, Pescaglini, quel lunedì pomeriggio di fine febbraio andò a casa, prese il pugnale e poi attirò la moglie nel tranello mortale con un messaggio WhatsApp: «Ci vediamo fuori dall’albergo, ti ho portato i soldi». Pescaglini è ai domiciliari da diversi mesil


 

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