Il Tirreno

BAGNI DI LUCCA. Quando l’automobilista indisciplinato leggerà l’importo sul verbale lasciato sotto il tergicristallo forse non saprà che una quota minima di quella somma servirà a pagare le pensioni integrative al personale della polizia municipale.

Previsto dalla legge e inserito nel contratto nazionale di lavoro di categoria, il “contributo” viene introdotto anche nel Comune. La giunta all’unanimità ha approvato il “Regolamento per l’istituzione di forme di previdenza complementare per il personale della Polizia Locale del Comune di Bagni di Lucca”.

Nella premessa l’amministrazione giustifica la decisione con «l’opportunità, in considerazione della specificità e gravosità delle prestazioni lavorative proprie del personale della polizia municipale, di dare attuazione del disposto dell’art. 98 del Ccnl Funzioni Locali 2019-2021, in materia di prestazioni assistenziali e previdenziali dell’area della vigilanza prevedendo che una quota delle risorse derivanti dal comma 1 dell’art. 208 del D. Lgs 295/92 e successive modificazioni ed integrazioni sia destinata a tali finalità». La minima porzione della multa finirà, quindi, sotto forma di contributi datoriali al Fondo di previdenza complementare Perseo-Sirio, ma sarà usata anche per finalità assistenziali nell’ambito delle misure di welfare integrativo. Se qualcuno dovesse storcere la bocca sul fatto che le multe vanno a sostenere le pensioni della polizia locale, la Corte Costituzionale nel 2020 ha ritenuto legittima la destinazione di una quota dei proventi derivanti dalle sanzioni amministrative pecuniarie, previste dal Codice della Strada, per l’assistenza e le previdenza del personale della polizia municipalel

P. B.

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