Il Tirreno

Lucca

La protagonista

Jasmine Paolini, viaggio nel paese dove è cresciuta la campionessa: «Giocavamo insieme al circolo, era già imbattibile»

di Emanuela Ambrogi

	Un gruppo di tifosi al bar Italia
Un gruppo di tifosi al bar Italia

Tutti attaccati alla tv e per la finalissima di Wimbledon di sabato 13 luglio, Bagni di Lucca si mobilita: «Allestiremo un maxi-schermo»

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BAGNI DI LUCCA. Vietata ai deboli di cuore la guerriera Jasmine, la “bimbetta” che scorrazzava sui campi in terra rossa del Circolo Mirafiume, fino all’adolescenza nemmeno tra le più accreditate di un futuro da grande tennista, ora è tra le prime al mondo con il meritato quinto posto nel ranking e la finale di Wimbledon che giocherà sabato 13 luglio.

Il sorriso

Non demorde mai, Jasmine Paolini: ha compiuto davvero un’impresa sensazionale, spazzando via il primo set che la tensione non le ha fatto giocare come sa e può, e tornando in campo con calma, concentrazione, grinta e soprattutto quel sorriso radioso, accattivante che ha affascinato un pubblico tutto dalla sua parte. Come i tanti tifosi che da Bagni di Lucca, soffrendo come non mai, seguivano la semifinale di Wimbledon rinfrancati proprio da quel sorriso ritrovato nel secondo set e mai scomparso. Nemmeno nei momenti drammatici del decisivo tie-break, prima del quale l’avversaria Vukic era invece più volte scoppiata in una crisi di pianto.

Ponte a Serraglio

La “ragazzina” di Ponte a Serraglio ha fatto esplodere la felicità dei suoi tifosi che hanno patito le pene dell’inferno per poi gioire insieme a babbo Ugo, mamma Jacqueline e il fratello William, più volte ripresi dalla tv mentre soffrivano e speravano sulla tribuna del campo centrale. Al bar Italia di Ponte a Serraglio, dove la famiglia Paolini è di casa da sempre, dopo lo smarrimento del primo set perso, il tifo è andato alle stelle, esplodendo tra le lacrime di gioia di molti che proponevano, per festeggiare, un bagno nella Lima o con l'acqua termale della fonte della Cova.

Annalisa, il bar e la tensione

La titolare, Annalisa Bianchini però non ce l'ha fatta a seguire il tie-break, troppo emozionata. È uscita dal bar per rientrare quando ha udito il boato seguito alla vittoria di Jasmine. «Per la finale metto un maxi-schermo», ha assicurato dopo essersi ripresa. Urla di gioia per il successo della tennista anche al Mirafiume, dove il consigliere comunale delegato allo sport, Silvano Jacopo Salotti, emozionatissimo, ha commentato: «Aspettiamo Jasmine a Bagni di Lucca appena sarà possibile. Desideriamo festeggiarla come merita. Siamo pieni di orgoglio già ora. Le siamo riconoscenti, ha portato la nostra cittadina all'attenzione del mondo. Sì, perché lei è di Bagni di Lucca, ha sempre vissuto qui con la sua famiglia. Non è Garfagnina o di Castelnuovo, come qualcuno continua dire».

Al bar

Sconvolta, ma felice, al bar Italia parla Clara Tommasi che considera Jasmine una figlioccia: «Sono amica della sua famiglia da sempre, compresa la nonna paterna Ivonne Micheletti. Yvonne ha gestito per tanti anni il bar Cristallo, qui in piazza. E lì ha lavorato anche Ugo, il padre di Jasmine. Ricordo quando portavo Jasmine da piccolina alla Villa, per farle vedere i pesci rossi nella vasca in piazza del Circolo dei Forestieri. Tutta Ponte a Serraglio è con Jasmine, Ugo, Jacqueline e William». Tra i tifosi davanti al grande schermo del Bar Italia c'è anche una ragazza, oggi ultratrentenne, che al Mirafiume giocava con Jasmine che aveva sei o sette anni meno di lei. «Era già imbattibile – dice – si vedeva che era di un altro pianeta».  

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