Jasmine Paolini, viaggio nel paese dove è cresciuta la campionessa: «Giocavamo insieme al circolo, era già imbattibile»
Tutti attaccati alla tv e per la finalissima di Wimbledon di sabato 13 luglio, Bagni di Lucca si mobilita: «Allestiremo un maxi-schermo»
BAGNI DI LUCCA. Vietata ai deboli di cuore la guerriera Jasmine, la “bimbetta” che scorrazzava sui campi in terra rossa del Cirora è tra le prime al mondo con il meritato quinto posto nel ranking e la finale di Wimbledon che giocherà sabato 13 luglio.
colo Mirafiume , fino all’adolescenza nemmeno tra le più accreditate di un futuro da grande tennista,Il sorriso
Non demorde mai, Jasmine Paolini: ha compiuto davvero un’impresa sensazionale, spazzando via il primo set che la tensione non le ha fatto giocare come sa e può, e tornando in campo con calma, concentrazione, grinta e soprattutto quel sorriso radioso, accattivante che ha affascinato un pubblico tutto dalla sua parte. Come i tanti tifosi che da Bagni di Lucca, soffrendo come non mai, seguivano la semifinale di Wimbledon rinfrancati proprio da quel sorriso ritrovato nel secondo set e mai scomparso. Nemmeno nei momenti drammatici del decisivo tie-break, prima del quale l’avversaria Vukic era invece più volte scoppiata in una crisi di pianto.
Ponte a Serraglio
La “ragazzina” di Ponte a Serraglio ha fatto esplodere la felicità dei suoi tifosi che hanno patito le pene dell’inferno per poi gioire insieme a babbo Ugo, mamma Jacqueline e il fratello William, più volte ripresi dalla tv mentre soffrivano e speravano sulla tribuna del campo centrale. Al bar Italia di Ponte a Serraglio, dove la famiglia Paolini è di casa da sempre, dopo lo smarrimento del primo set perso, il tifo è andato alle stelle, esplodendo tra le lacrime di gioia di molti che proponevano, per festeggiare, un bagno nella Lima o con l'acqua termale della fonte della Cova.
Annalisa, il bar e la tensione
La titolare, Annalisa Bianchini però non ce l'ha fatta a seguire il tie-break, troppo emozionata. È uscita dal bar per rientrare quando ha udito il boato seguito alla vittoria di Jasmine. «Per la finale metto un maxi-schermo», ha assicurato dopo essersi ripresa. Urla di gioia per il successo della tennista anche al Mirafiume, dove il consigliere comunale delegato allo sport, Silvano Jacopo Salotti, emozionatissimo, ha commentato: «Aspettiamo Jasmine a Bagni di Lucca appena sarà possibile. Desideriamo festeggiarla come merita. Siamo pieni di orgoglio già ora. Le siamo riconoscenti, ha portato la nostra cittadina all'attenzione del mondo. Sì, perché lei è di Bagni di Lucca, ha sempre vissuto qui con la sua famiglia. Non è Garfagnina o di Castelnuovo, come qualcuno continua dire».
Al bar
Sconvolta, ma felice, al bar Italia parla Clara Tommasi che considera Jasmine una figlioccia: «Sono amica della sua famiglia da sempre, compresa la nonna paterna Ivonne Micheletti. Yvonne ha gestito per tanti anni il bar Cristallo, qui in piazza. E lì ha lavorato anche Ugo, il padre di Jasmine. Ricordo quando portavo Jasmine da piccolina alla Villa, per farle vedere i pesci rossi nella vasca in piazza del Circolo dei Forestieri. Tutta Ponte a Serraglio è con Jasmine, Ugo, Jacqueline e William». Tra i tifosi davanti al grande schermo del Bar Italia c'è anche una ragazza, oggi ultratrentenne, che al Mirafiume giocava con Jasmine che aveva sei o sette anni meno di lei. «Era già imbattibile – dice – si vedeva che era di un altro pianeta».