Il Tirreno

Lucca

Una vicenda paradossale

Lucca, inquilino agli arresti domiciliari “sfratta” la padrona di casa

di Pietro Barghigiani
Lucca, inquilino agli arresti domiciliari “sfratta” la padrona di casa<br type="_moz" />

L’uomo danneggia gli arredi. La donna: «Costretta a lasciare l’appartamento»

11 aprile 2024
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 LUCCA. È la proprietaria della casa, ma è stata “sfrattata” dall’inquilino. Si invertono i ruoli in una vicenda paradossale che per la donna è diventata un incubo.

L’errore inconsapevole è stato quello di affittare una camera a un uomo che si era presentato con garanzie e all’apparenza di buona famiglia sostenendo di essere un farmacista. Quello che sarebbe successo di lì a poco fa infuriare la proprietaria che non sa quando potrà rientrare in possesso dell’abitazione.

«Mi sono separato da poco e ho bisogno di un appoggio» era stato l’esordio del 41enne, italiano, che nel giro di poco tempo si è rivelato tutt’altro che affidabile o in cerca di quiete dopo l’addio alla famiglia. Prima un arresto a Pietrasanta per furti in tre negozi con la refurtiva messa nello zaino del figlio minore, poi il bis con le manette in piazza San Michele per un altro furto all’ottica Talini in via Fillungo. Niente carcere. Il giudice dispone per l’uomo l’obbligo di dimora nel domicilio di Lucca con divieto di uscire dalle 19 alle 7. Quella condizione fa deragliare una situazione personale che era già precaria e che da quell’episodio si manifesta con eccessi che vanno oltre le stranezze percepite, ma non interpretate come pericolose. E anche l’evasione contestata fa tornare l’uomo ai domiciliari.

«Ha iniziato a spaccare gli arredi e a comportarsi da squilibrato arrivando persino a sgozzare una gallina nei pollaio vicino a casa – racconta la donna –. Avevo dato una camera anche a una maestra elementare che se ne è andata. Io stessa, per paura che potesse rivolgersi contro di me, sono andata via dalla mia casa e ora sono ospite del mio compagno. Di fatto quel soggetto ora ha tutta l’abitazione a disposizione, meno male che ho chiuso a chiave la mia camera. È una situazione paradossale che mi ha costretta a rivolgermi a un avvocato. Devo dire che la polizia mi è vicina, ma non possono fare niente».

Il 41enne non può lasciare la casa, per la quale la mamma paga regolarmente l’affitto, in assenza di un’alternativa. Se nessuno si dichiara disponibile a ospitarlo quello è il luogo in cui deve stare su ordine del giudice in vista del processo fissato per la prossima settimana.

La storia va avanti dal 21 marzo. «La sera era rientrato completamente ubriaco, ha rotto una finestra e buttato giù la porta a calci – prosegue la proprietaria –. Arriva la polizia, ma lui resta dentro. Due giorni dopo furibonda rientro nella mia proprietà pensando di mandarlo via. È di nuovo ubriaco e chiamo la polizia. Niente da fare. Alla fine con la compagna straniera, non so quanto sia ex visto che è sempre in casa, e il figlio passano la Pasqua sereni a casa mia, mentre io e la maestra siamo alloggiati allo sbando». Il comportamento esagitato dell’uomo è ben conosciuto anche dai vicini che più volte, per le intemperanze del 41enne, hanno chiamato la polizia. «La mamma lo difende, ma non se lo prende in casa – conclude la proprietaria più arrabbiata che disperata –. Mi sta demolendo la casa e io non posso fare niente per impedirlo. Alla lunga non posso reggere questa situazione in cui non sono tutelata. Devo affrontarlo e farmi aggredire per vedere se lo mettono in carcere? È assurdo». l




 

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