Il Tirreno

Lucca

L’ultimo saluto

Morto a 51 anni, Luca si poteva salvare se avesse accettato quel caffè. I funerali nella chiesa delle nozze

di Pietro Barghigiani

	Luca Giannecchini con la moglie Lucia e i due figli (i volti scoperti dei bimbi sono stati autorizzati dalla mamma)
Luca Giannecchini con la moglie Lucia e i due figli (i volti scoperti dei bimbi sono stati autorizzati dalla mamma)

Uno sliding doors tragico per l’operaio, sposato e padre di due figli: le sue parole alla proposta di fare una sosta

29 marzo 2024
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LUCCA. Un caffè che segna il destino. Uscire dallo scavo per prendere il caffè offerto dall’ex socio che vive a ridosso del cantiere. O restare nella buca per finire un piccolo lavoro e raggiungere con calma i compagni. Lo scarto tra la vita e la morte sta tutto in quel ritardo di pochi secondi che ha condannato Luca Giannecchini, il 51enne di Monte San Quirico deceduto la mattina di giovedì 21 marzo in via dei Dorini a Sant’Alessio. Uno sliding doors tragico per l’operaio, sposato e padre di due figli. Il rovello irrisolvibile è pensare se avesse accettato subito l’invito, come il titolare della ditta e l’altro operaio. «Un attimo, prima devo chiudere questo» sono state le parole che Giannecchini ha pronunciato prima di venire travolto e sepolto dalla terra intorno alla buca.

Il funerale

L’ultimo saluto a Giannecchini è previsto per oggi (venerdì 29) alle 16 nella chiesa di Monte San Quirico dove si era sposato con Lucia Sarconio, dipendente di Sistema Ambiente. La salma è esposta alle cappelle del commiato della Croce Verde in via Romana. «Chiediamo non fiori, ma offerte per l’ospedale Meyer e le famiglie bisognose, metteremo una cassetta all’ingresso della chiesa» spiega la moglie.

L’incidente

Per capire quello che è successo giovedì mattina in via dei Dorini la moglie di Giannecchini si è affidata a un medico legale. «Non si è trattato di un malore come si era detto nelle prime ore e anche dopo – sottolinea Lucia Sarconio – . Luca è stato schiacciato dalla terra e il peso non gli ha permesso di respirare. È morto per asfissia da schiacciamento meccanico. Questa cosa deve essere chiara».

Giannecchini aveva avuto per anni una ditta di movimento terra. Poi l’attività lo assorbiva troppo e toglieva tempo alla famiglia e ai bimbi. Di qui la scelta di passare come dipendente.

«Era andato a lavorare con il suo amico fin dall’asilo Mauro Pizzi – prosegue Lucia -. Per lui era come un fratello. Ora è una persona distrutta, ma non è giusto che venga colpevolizzata, lui non ha nessuna colpa per quello che è successo. Anche Mauro era nello scavo con un altro operaio. Erano tranquilli».

Il caffè dell’ex socio

La moglie di Giannecchini ricorda la sequenza di un destino che sgomenta. «Luca mi aveva detto che proprio accanto al cantiere vive il suo ex socio Piero – racconta – . Allora avevo preparato una torta di mele che piaceva a tutti. Quando Piero si è affacciato e li ha visti ha offerto a tutti un caffè. “Venite in casa, ho preparato il caffè così mangiamo la torta di Lucia” ha detto. Mauro e l’operaio sono usciti dallo scavo. Luca ha risposto: “Un attimo, prima chiudo questo”. Un secondo dopo è venuto giù tutto».

È stato Piero a gettarsi nella buca tentando di scavare e togliere terra dal corpo dell’amico: è venuta giù l’altra frana che lo ha coinvolto. «Lui mi ha detto che “Luca non muoveva un mignolo dal peso della terra che lo schiacciava”, è morto asfissiato» prosegue Lucia che nel dramma che l’ha travolta ha incontrato e sta incontrando tantissima generosità.

Sistema Ambiente

«Voglio ringraziare Sistema Ambiente e la direttrice Caterina Susini che da mamma sta capendo le mie difficoltà – conclude – . Ero in smart working e dovrei proseguire in questo modo per stare a casa con i bimbi. Ora devo pensare a loro».


 

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