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Lucca, morto a 22 anni alla gara di rally: Alessandro si poteva salvare? Tutti i "dubbi" sulla regolarità del circuito

di Luca Tronchetti
A sinistra Alessandro Valletta, a destra l'auto con a terra la ruota della tragedia
A sinistra Alessandro Valletta, a destra l'auto con a terra la ruota della tragedia

L’indagine si preannuncia lunga e complessa nella ricerca dei profili di responsabilità: ecco le prime domande della Procura

27 marzo 2024
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LUCCA. La sicurezza del circuito con l’apposizione di cartelli indicatori e il posizionamento degli spettatori in spazi e luoghi lontani da rischio sono al centro dell’inchiesta sulla morte di Alessandro Valletta, 22 anni, di Pescaglia, avvenuta 11 giorni dopo l’incidente durante la prova speciale di Renaio del 16 marzo nel corso della seconda giornata della 47esima edizione del Rally del Ciocco, modifica non soltanto il campo d’imputazione – da lesioni gravissime a omicidio colposo – ma comporta una serie di ulteriori accertamenti tecnici che allungheranno i tempi d’iscrizione nel registro degli indagati.

Il medico legale
Di certo c’è che la procura ha nominato Stefano Pierotti il medico legale che dovrà compiere l’ispezione cadaverica all’obitorio dell’ospedale Cisanello di Pisa e invierà in questi giorni la pg per recuperare la documentazione medica del giovane paziente giunto in elisoccorso al nosocomio pisano in condizioni disperate e sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa. Evidente il nesso causale tra il decesso e l’incidente provocato dal distacco in corsa della ruota anteriore destra della Peugeot che, come un proiettile impazzito, centra il pieno il malcapitato spettatore. Il magistrato dovrà decidere se procedere con la richiesta di un semplice esame esterno o far eseguire l’autopsia. Con la morte dello spettatore viene meno la nomina del curatore che avrebbe dovuto formalizzare la denuncia.

Quesiti e indagati
Il percorso era contrassegnato da cartelli di divieto e di pericolo che invitavano gli spettatori a non sostare e allontanarsi? I commissari si erano fatti carico di sistemare in un luogo sicuro chi assisteva al rally? La vittima si trovava in una zona non pericolosa? Queste le prime domande a cui dovranno fornire una risposta gli inquirenti. L’impressione che l’elenco degli indagati sarà numeroso. Oltre al responsabile di corsa e della sicurezza, ai commissari di gara c’è da capire se i bulloni della ruota saltata erano adeguati e avvitati in modo che non potessero avere cedimenti, se la vettura era stata modificata, se nell’auto erano previsti adeguati sistemi che potevano impedire l’evento.

Il cordoglio
Sul suo profilo Fb, il pilota Federico Gangi ha lasciato un post: «Non riesco a scrivere nulla, non mi aspettavo questa notizia, non ci voglio credere, non, non e non.. Vola in alto, proteggi i tuoi cari e dagli la forza per andare avanti in questo momento tragico. Buon viaggio Alessandro ti porterò sempre con me te lo prometto». Anche Aci Lucca si stringe intorno alla famiglia.

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