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Piscine termali a villa Fiori con l’acqua di Bagni Caldi

di Emanuela Ambrogi
Piscine termali a villa Fiori con l’acqua di Bagni Caldi

Michelini annuncia i progetti per provare a risollevare il settore

23 marzo 2023
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BAGNI DI LUCCA. Terme storiche nello stabilimento di Bagni caldi, chiuso da tre anni, ristrutturato con il milione e 200mila euro di finanziamenti a disposizione, sotto il controllo della Soprintendenza. Nuove terme con piscine di acqua certificata curativa nell’area di Villa Fiori, dove il piano operativo consentirà anche la realizzazione di nuovi complessi ricettivi. È questo il piano dell’amministrazione comunale, esposto dal sindaco Michelini nell’ultima riunione del consiglio.

Rispondendo alle interpellanze delle opposizioni, Michelini ripercorso le vicende che hanno portato alla chiusura e ai contenziosi, vinti, con l’ultimo gestore, Vittorio Lapolla, nei confronti del quale è in corso un’azione legale in merito all’asserito, da parte del Comune, mancato rispetto del contratto di concessione in relazione alla manutenzione e ai lavori che il gestore avrebbe dovuto fare. Il sindaco ha ricordato anche che, nonostante nei vari bandi per la concessione definitiva siano state messe clausole di estremo favore per l’eventuale gestore, con canoni di affitto irrisori e possibilità di scomputo delle somme spese per i lavori di ristrutturazione, né Lapolla, né altri si sono fatti avanti. Lettera morta sono rimaste anche le cinque manifestazioni di interesse precedentemente raccolte.

Michelini ha ricordato che per riaprire le Terme a Bagni Caldi è necessario un investimento che solo un privato o un gruppo con grande disponibilità economica può permettersi. E in questo momento, come dimostra anche il caso di Montecatini, il mercato non offre investitori per un sistema termale ancorato al mondo delle cure pagate dalla sanità pubblica, ormai superato. Senza esito quindi i tentativi di trovare soggetti interessati, mentre viene considerata non percorribile la proposta del consigliere Massimo Betti di formare una società pubblico-privata, con l’ingresso anche dei concittadini residenti all’estero più facoltosi.

«Bisogna prendere atto – ha detto Michelini – che è inutile fare l’ennesimo bando. Ho fatto di recente un sopralluogo nello stabilimento termale, rimasto nelle condizioni di degrado di due anni fa, non certo imputabili al Comune. Per rilanciare le terme bisogna percorrere altre strade».

Il sindaco ha informato che sono in corso contatti per ottenere ulteriori finanziamenti per completare l’intervento nella parte storica delle Terme, ma soprattutto l’impegno è rivolto a rendere appetibili i beni che il Comune può offrire per l’attività termale. L’obiettivo quindi è puntare soprattutto sul benessere, settore in cui c’è ancora una grande utenza. «Intendiamo inserire nel territorio termale anche l’area di Villa Fiori, lo faremo nel piano operativo a fine aprile. Senza prevedere opere impattanti che la Soprintendenza non consentirebbe, a tutela di Villa Fiori, vogliamo utilizzare la vicina parte dell’ex frutteto per realizzare piscine termali, portandovi l’acqua che sgorga sulla riva opposta dalla Cova e dalle altre sorgenti del colle termale». Un problema per i potenziali imprenditori interessati a gestire la nuova area termale sarà però la perdita dell’accreditamento con la Asl, decaduta nel dicembre 2020 e non rinnovata dal gestore Lapolla. Come ha dimostrato la vicenda della riapertura del Bagno Bernabò, occorre un anno per avere le autorizzazioni necessarie. Elemento che può creare ulteriori difficoltà. «Oltre alla ricerca di ulteriori finanziamenti per le terme storiche – ha proseguito Michelini – stiamo portando di continuo imprenditori a vedere l’offerta del territorio per le attività termale».

Il polo di attrazione dovrebbe però essere la nuova area attrezzata intorno a Villa Fiori. La consigliera Annamaria Frigo ha infine proposto di riaprire le Terme almeno come area museale, verificando la possibilità di riattivare le grotte il cui utilizzo non richiede accreditamento. Frigo ha esortato l’amministrazione a provvedere a rimettere i vetri rotti, attraverso i quali nello stabilimento entrano animali che poi lasciano escrementi.

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