Il Tirreno

Lucca

Chiesa in lutto per la morte di “don” Bruno

di Michele Citarella
Chiesa in lutto per la morte di “don” Bruno

L’arcivescovo emerito Tommasi aveva 85 anni I funerali lunedì pomeriggio in Cattedrale

18 settembre 2015
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LUCCA. Si è spento all’età di 85 anni l’Arcivescovo Emerito di Lucca monsignor Bruno Tommasi, pastore della chiesa di Lucca per quattordici anni.

“Don Bruno”, come veniva chiamato affettuosamente in città dai fedeli, è deceduto a Viareggio, accerchiato dai cari, in primis dalla sorella e dal cognato, che sono stati accanto nelle ultime ore al prelato, da tempo malato ma non per questo privo di spirito e di lucidità intellettuale. Venuto a sapere la notizia, anche il suo successore, monsignor Italo Castellani, ha raggiunto il capezzale di Bruno Tommasi per stare vicino a colui che ha affiancato per due anni, prima dell’avvicendamento avvenuto ufficialmente dopo la Santa Croce del 2005.

Il seminario. Monsignor Tommasi era nato il 14 gennaio del 1930 a Montignoso, ma deve alla diocesi e al seminario arcivescovile di Lucca la cura della sua vocazione sacerdotale. All’età di 28 anni, il 6 luglio 1958, fu ordinato sacerdote presso la Cattedrale di San Martino da Monsignor Antonio Torrini.

Dopo essere stato in seminario per prepararsi a diventare sacerdote, Don Bruno vi torna con il ruolo di direttore spirituale, ovvero come guida per il cammino dei giovani seminaristi e diaconi prossimi all’ordinazione presbiterale. Dopo qualche anno, gli fu affidato l’incarico di Sacerdote Rettore del Seminario di Monte San Quirico.

Sant’Anna. La sua prima esperienza di parroco la deve a Sant’Anna: in molti è ancora vivo il ricordo del 24 febbraio 1974 quando, alla santa messa delle 10, l’arcivescovo Giuliano Agresti presentò don Bruno quale nuovo parroco dopo il quarantennio di don Romolo Motroni. Con don Bruno, a Sant’ Anna, parrocchia in grande espansione, tanto da diventare la più grande della diocesi, furono nominati cappellani anche don Gianfranco Lazzareschi e don Antonio Tigli. Per Sant’Anna iniziò un cammino di rinnovamento pastorale in cui la sensibilità dei tre sacerdoti, fu decisiva. È di questi anni l’applicazione a Sant’Anna di tutti quei principi emersi durante il Concilio Vaticano II, di cui il defunto Tommasi fu attento osservatore e a cui si è ispirato durante il suo servizio di sacerdote di comunità. A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta la parrocchia vide la nascita dei donatori di sangue, un rinnovato impegno dei laici e dei giovani e la creazione dei campi scuola con il rifacimento della casa di Foce di Bucino in cui tanti giovani del quartiere hanno ricordi indimenticabili. Nella canonica di Foce di Bucino, (paese ai piedi del Monte Matanna) e presso l’Oratorio del quartiere ancora presenti foto che ritraggono Monsignor Tommasi impegnato in prima persona con martello e chiodi per sistemare refettorio e camere per i campi vacanza, iniziati nel 1979.

La lungimiranza del Tommasi in tema di volontariato è ancora viva a S. Anna con la presenza del Centro Anziani che tuttora offre servizi essenziali ai suoi ospiti. Problemi attualissimi quali la cura degli anziani in contesti nuovi di famiglie sempre meno strutturate per la cura dei nonni e degli anziani, con Tommasi erano già all’ordine del giorno. Fu con la prioria di Monsignor Lazzareschi che iniziarono i lavori della Casa Anziani.

Gli anni ad Apuania. L’operato nella periferia di Lucca terminò ufficialmente il 10 giugno 1983, giorno in cui da Sant’Anna don Bruno si recò a Roma per ricevere la nomina da Giovanni Paolo II di Vescovo di Pontremoli. Il 12 luglio 1983 fu ufficialmente ordinato vescovo di Pontremoli accerchiato da tremila fedeli di Sant’Anna che lo seguirono anche per la prima messa celebrata alla cattedrale lunigiana. In questi anni, con il riordino delle siocesi voluta da papa Wojtyla, il vescovo Tommasi visse in prima persona il cambiamento della Diocesi apuana, che vide l’Unione delle Diocedi di Apuania (Massa e Carrara) con Pontremoli, che cedette alla Diocesi di Lucca la Garfagnana

Vescovo di Lucca. Il rientro ufficiale a Lucca avvenne il 20 marzo 1991, giorno in cui venne ordinato arcivescovo di Lucca da Giovanni Paolo II al posto di monsignor Giuliano Agresti, deceduto nel settembre 1990. Era conosciuto soltanto a Sant’Anna, ma presto iniziò ad essere apprezzato in tutto il territorio diocesano. Tra le opere più importanti in qualità di Vescovo si ricorda un forte impegno per l’accoglienza alle famiglie del Mezzogiorno e la celebrazione del primo Sinodo Diocesano dopo il Concilio Vaticano II nel 1996. Nel settembre 2005 fu tra i presbiteri che presero parte al pellegrinaggio a Medjugori, 24 anni dopo la prima apparizione: sue numerose testimonianze e argomentazione su quella che adesso è meta di milioni di fedeli in pellegrinaggio ogni anno.

Il passaggio di consegne a Castellani. Come di prassi per i successori degli Apostoli, al compimento del settacinquesimo anno di età, anche l’arcivescovo Tommasi firma la lettera di rinuncia all’incarico. Il 22 gennaio 2005, in accoglimento alla sua rinuncia all'ufficio pastorale per raggiunti limiti d'età, ha assunto, ipso iure, il titolo di arcivescovo emerito di Lucca.

I funerali. Le esequie di monsignor Tommasi si terranno lunedì 21 alle 16,30 in Cattedrale. La salma sarà esposta oggi nella chiesa di Santa Rita a Viareggio e alle ore 21 ci sarà una veglia di preghiera. Poi, la camera ardente sarà allestita a Lucca nel palazzo Vescovile, dove monsignor Tommasi ha abitato durante gli anni del suo episcopato. Dalle ore 15 di sabato 19 settembre, la camera ardente sarà aperta per la preghiera e la visita dei fedeli. Nella giornata di domenica 20 la camera ardente sarà aperta dalle ore 8 e resterà aperta interrottamente fino alla veglia delle ore 21.

Il cordoglio. «Del vescovo Bruno porto con me un caro ricordo e una profonda gratitudine - ha detto l’arcivescovo Castellani - è ancora viva in me la memoria del momento in cui mi ha accolto con grande fraternità in questa Chiesa».

«Dell'Arcivescovo Tommasi ho apprezzato l'apertura mentale che si univa con una grande spiritualità - ha detto il sindaco Alessandro Tambellini - e oltre ad aver segnato la storia della parrocchia di Sant'Anna, ha fatto sì che la zona pastorale della Garfagnana entrasse a far parte della diocesi di Lucca». Anche l’ex presidente della Provincia di Lucca, ora consigliere regionale, Stefano Baccelli, esprime il suo cordoglio: «Con il suo impegn è stato un esempio di grande umanità, un punto di riferimento».

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