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La PL a un passo dall’impresa

di Alessandro Lazzerini
Coach Andrea Turchetto
Coach Andrea Turchetto

A Roma conduce per tre tempi, sul ferro il tiro del pari di Leonzio

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ROMA. Se la meritava la vittoria, la PL. Mai doma, senza paura nell’andare corna contro corna con Roma. Se la meritava la sua gente, inarrivabile. Oltre 300 livornesi assiepati al Pala Tiziano a sostenere la squadra. Che ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, è andata avanti e ha dato la sensazione di poterla portare a casa. Nel finale si è inceppata in attacco, ma ha avuto comunque l’occasione di agganciare il supplementare, finita sul ferro. Nella Capitale finisce 70-68 per la Virtus, trascinata da un sontuoso Rodriguez (17 punti), mentre la Verodol fallisce il pareggio con Leonzio allo scadere. È stata una partita bellissima, tra due formazioni che possono puntare davvero in alto. La PL perde la battaglia, ma esce a testa alta, altissima. E tra gli applausi del suo meraviglioso popolo.

Finale thriller

Ultimi 3’. Tripla di Leonzio per rimettere la testa avanti (61-63), dall’altra parte segna Lenti, col fallo: realizza (64-63), quindi Rodriguez (66-63) . Per i biancoblù Gabrovsek sbaglia l’unico libero livornese (66-64) e Toscano fa 1 su 2 a 41” dalla fine (67-64) . Timeout Turchetto e rimessa Verodol. Fallo ingenuo di Visintin sulla ricezione di Leonzio che dalla linea della carità non sbaglia mai (67-66) . Toscano deraglia in attacco, 15” alla fine, palla a Leonzio e fallo di Barattini. Re Ennio è il miglior tiratore di liberi in Italia e lo conferma (67-68). 10” alla fine, Roma affida palla al suo leader e Rodriguez non perdona: tripla d’autore e Mvp della partita nelle sue mani. Mancano 2”, ci prova Leonzio per il pari. Solo ferro.

Botta e risposta

Un sali e scendi degno delle montagne russe di Gardaland. La partita è stata tutta così. Sorpasso e controsorpasso. Il rammarico più grande la PL può averlo per non aver concretizzato al meglio il vantaggio del terzo quarto. Dal 40-38 al 44-51, grazie alle bombe di Leonzio e una tripla piazzata da Lucarelli. La difesa PL in quel momento è perfetta, regge benissimo l’urto dei duelli e lucra sulle scarse percentuali da fuori romane. A fine terzo quarto c’è una sola squadra in campo: ha la maglia biancoblù. La ripresa dell’ultimo tempino, però, è tutta della Gvm. Un contro-parziale di 10-0 e Roma cambia tutto. Il palazzetto si infiamma, la Virtus si gasa e sembra di essere in un duello al Colosseo. La PL per segnare nel quarto quarto ci mette 4’30”, è il blackout che riporta i giallorossi in partita e costa caro. Troppe palle perse e tanta fatica nel reggere la fisicità e l’aggressività della difesa di Calvani. Ma, dopo quel break, sembrava tutto fatto per Roma e invece la PL ha avuto la forza e il cuore per tornare a ruggire. Non è cosa da poco.

Top e flop

Via la maschera e Leonzio torna illegale. Non fa quasi più notizia: 21 punti. Il miglior Bonacini della stagione da 12 punti e 5 assist. Male Venucci, a fasi alterne Gabrovsek. La difesa della Verodol, che ha tenuto il miglior attacco a 70 punti, è stata super. Il dato che però salta all’occhio è la differenza a rimbalzo: 43-30 per Roma, di cui 13 in attacco. Troppe seconde chances concesse. Dettagli che in queste partite fanno la differenza. Appunti che Turchetto avrà già sul suo block notes. Insieme a una certezza: questa PL è squadra vera, con animo e talento. E per batterla, come si dice a Livorno, ci vogliono buoni.  

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