Livorno, com’è amara Perugia: gli amaranto sprecano e sono di nuovo in zona playout
I padroni di casa trovano la prima vittoria. Deviazione sfortunata di Seghetti, poi la chiude Montevago. Prossima partita domenica 2 novembre alle 12,30 al Picchi contro il Forlì
LIVORNO. Gol sbagliato, gol subito. È una delle leggi non scritte più antiche e più vere del calcio. È quella che a Perugia punisce per ben due volte il Livorno che perde 2-0 e torna in piena zona rossa. Al 52’ occasionissima per Panaioli che spreca, dall’altra parte il tiro di Kanoute con il rimpallo fortunoso su Seghetti finisce in rete.
Al 69’è Di Carmine a gettare al vento la chance del pari e sul ribaltamento opposto Montevago raddoppia. Episodi crudeli che condannano i labronici. In una partita chiave, un bivio fondamentale per la stagione, il Livorno fallisce. Il tabù Perugia, che va avanti da oltre 55 anni, continua, così come quello del Curi, dove l’amaranto non ha mai trionfato. Il destino di questo campionato sembra scritto: ci sarà da soffrire. Ancora e ancora.
Fvs e Biondi
Formisano conferma la formazione che aveva battuto la Samb. Marchesi e Peralta da mezze ali, Cioffi a sinistra e Biondi a destra per imbeccare Dionisi. Il Perugia, forte del cambio di allenatore con Tedesco in panchina, parte a mille, ma il Livorno dopo 15’prende in mano il pallino del gioco. Al 21’ l’Fvs toglie un rigore concesso su Cioffi, ma il contatto con Angella in realtà non c’è. Al 39’ è Formisano a chiamare il supporto video chiedendo il rosso di Riccardi: confermato invece il giallo. Al 42’ la miglior occasione amaranto: punizione di Antoni da sinistra, colpo di testa di Biondi che da distanza ravvicinata non angola abbastanza e Gemello respinge.
Uno-due micidiale
Fuori Marchesi, infortunatosi sul finire di tempo, dentro da subito Panaioli. Al 52’, come detto, la prima sliding door della partita. Proprio il neoentrato ruba palla sulla trequarti, si invola in 2 contro 1 verso la porta avversaria, ma anziché servire Dionisi, va per la soluzione personale. Tiro debolissimo e il capitano si infuria. Dall’altra parte Kanoute tira dal limite, colpisce il palo, la palla carambola sulla schiena di Seghetti ed è 1-0. Al 69’Mawete lancia Di Carmine, solo davanti a Gemello il grande ex perde l’attimo e spreca. Sul ribaltamento di fronte, tiro da fuori di Bartolomei, respinta corta di Seghetti e tap-in di Montevago per il 2-0. Il 9 biancorosso poi colpirà anche il palo del possibile 3-0, quando il Livorno era già sul pullman.
Tonfo pesante
Il Livorno ha una qualità: resuscita le squadre ormai morte. Il Perugia veniva da sette sconfitte di fila, non vinceva dal 27 aprile scorso e non segnava da 400’. A interrompere tutte le strisce negative del Grifo ci hanno pensato gli amaranto. Sufficienti nel primo tempo, sciolti come neve al sole dopo il primo colpo incassato. Rispetto a un mese fa il Livorno gioca meglio, davanti c’è più qualità, ma non basta. La sensazione, confermata una volta di più, è che la coperta sia davvero corta. Quei 9-10 giocatori di livello, poi come si attinge alle seconde linee sono dolori. Elementi come Panaioli, ma altre volte è toccato a Baldi, Nwachukwu o Ghezzi a questo livello fanno fatica. E il conto alla fine si paga. La situazione adesso dice Livorno di nuovo in zona playout con dietro Torres, Bra e Perugia che in questo turno hanno mosso tutte le classifica. Se dopo la partita con la Samb qualcuno si era illuso di poter mettere la testa fuori dall’acqua, la gara del Curi è una spinta verso gli abissi. C’è da stare in apnea e soffrire. Sperando di mettere 5 squadre alle spalle.
