Il bonus
Libertas, rotolando verso sud: gli amaranto cadono a Scafati
Non funziona il marchio di fabbrica della difesa Una grande rimonta porta da -20 fino a -3 a due minuti dalla fine ma non basta
 La Libertas si presenta al PalaMangano non con il miglior abito stagionale, con un approccio ed una prestazione poco più che modesta ed i due punti vanno meritatamente a Scafati, sempre con il muso avanti per tutta la partita.
 
 I ragazzi di Diana hanno costruito le fortune di questo ottimo avvio di campionato, facendo perno su una difesa attenta e solida, unita alla capacità di correre quando possibile in contropiede . A Scafati mancano entrambi le cose ed arriva la conferma che se la Libertas non riesce a stringere le maglie in difesa (92 punti subiti a questo giro), diventa tutto più complicato per trovare fludità in attacco e soprattutto riuscire a vincere partite contro squadre di prima fascia.
 
 I padroni di casa hanno investito moltissimo sul mercato, budget importante ed ambizioni dichiarate per provare a tornare in A1. Dopo un inizio di stagione altalenante, cambio in panchina e via Bortolin andato a Cremona, per disegnare una strutturazione ancora più perimetrale. Ed è proprio con il tiro da 3, che Scafati scappa via nel primo quarto, complice dall’altra parte una LL che non morde come sa e soprattutto pasticciona su giocate e letture non complicate. Tiby è l’unico che risponde presente (11 punti nel Q1 per lui, saranno 21 con 9 rimbalzi alla fine), ma la Libertas fa troppa confusione con 5 palle perse qualcuna nemmeno forzata dagli avversari e Scafati dalla distanza (6 su 10) scava il solco che chiude il quarto 27 a 18.
 
 Si riprende sulle stesse note, la musica non cambia e Scafati sembra avere più energia. I locali prendono in momenti importanti, rimbalzi in attacco sanguinosi per gli amaranto e Scafati arriva avanti bene all’intervallo di metà gara (52 – 39).
 
 A sensazione sembra che sia stato il tiro da 3 punti a fare la differenza, ma le statistiche dicono che le squadre hanno avuto percentuali simili (Scafati 8/16, LL 7/16) mentre il gap viene da tiri liberi conquistati e segnati (Scafati 14/16, LL 2/5). Fotografia di una Libertas troppo compassata, che non riesce a correre ed attaccare il ferro e che ha poca profondità nelle esecuzioni a difesa schierata.
 
 Scafati spinta da un Mascolo a pieni giri, un fuoriclasse per la categoria (alla fine 12 punti, 5 rimbalzi, 3 recuperi e 6 assist), mantiene l’inerzia del match senza problemi ed arriva ad una massimo vantaggio di 20 punti (78 a 58 con bomba di Pullazi). A questo punto si vede la migliore Libertas del match, squadra vera e di personalità anche in una giornata non scintillante. Diana dalla panchina ordina zona fronte pari, che blocca ingranaggi e sicurezza di Scafati.
 
 Filoni schiaccia in contropiede, Woodson e Valentini la mettono da 3 e quello che sembrava impossibile pochi minuti prima si sta materializzando. LL torna per due volte a meno 3 a due minuti dal termine, costruendo le basi per una rimonta incredibile per voglia e personalità.
 
 Ma ci sono un paio di accoppiamenti tardivi in transizione difensiva, poi il cecinese Caroti nella sua miglior prestazione stagionale mette la bomba (per lui anche 12/13 ai liberi) che di fatto chiude il match ed alla Libertas rimane il rimpianto di non averci provato prima, con lo stesso atteggiamento e cattiveria agonistica.
 
 Poco tempo per resettare, attraverso la assoluta convinzione che in un campionato equilibratissimo e combattuto, la Libertas deve passare obbligatoriamente dalla produzione nella propria metà campo difensiva per vincere questo tipo di partite. Ed infatti si torna subito mercoledì in campo contro Urania Milano per un match complicato, affrontando una squadra buonissima e ferita da tante sconfitte arrivate nel cluth time.
   
