Livorno, Esciua-Salvetti: c’eravamo tanto amati
I rapporti tra Esciua e Salvetti si sono deteriorati da qualche mese. E nell’ultima settimana tre episodi hanno portato allo scontro
LIVORNO. Quasi amici. Joel Esciua e Luca Salvetti. Il primo, presidente del Livorno, il secondo sindaco della città. Un contatto nato quattro anni fa, quando l’As Livorno cessò di esistere e costrinse l’amaranto a ripartire dall’Eccellenza, e un rapporto portato avanti in questi anni tra alti e bassi. Il punto più basso con ogni probabilità, almeno fin qui, è stato toccato sabato scorso nel “terrazzino” dell’Armando Picchi, culmine di una settimana di scintille e frizioni. Niente di irreparabile, è chiaro, ma l’ennesimo segnale di un presidente che non riesce a non avere tensioni con la città.
Un avvio al top
E’ l’estate 2021. L’As Livorno è appena retrocesso in Serie D e non riuscirà ad iscrivere il campionato, con il calcio in città che rischia di sparire. Luca Salvetti è vigile sulla questione da mesi e in un attimo, insieme alla commissione dei saggi con Tancredi e Jaconi, dà vita a un nuovo capitolo di storia. Riparte l’Us Livorno 1915 con Paolo Toccafondi al timone. L’imprenditore pratese viene scelto tra le quattro proposte presenti sul tavolo perché dispone di un progetto più rapido, più immediato. Di tempo ce n’è poco ed è la scelta più giusta. Ma i rapporti tra Esciua, che aveva presentato anche lui la sua proposta, e Salvetti non si interrompono mai. Anzi, si intensificano nel tempo. E nell’aprile 2023, con il Livorno tornato in Serie D, ma faticante al primo anno di Interregionale, ecco il cambio al timone. Esciua acquista il Livorno e ne diviene presidente.
Le tensioni
Da lì nasce un rapporto di alti e bassi. Il primo anno di Esciua alla guida del Livorno è ricco di difficoltà e diverbi tra la piazza e il patron. Il secondo è un trionfo sportivo con la cavalcata in Serie C. «Una stagione fantastica e una squadra super», commentò il sindaco dopo lo Scudetto Dilettanti. In estate è provvidenziale l’aiuto di Salvetti nel “prestare” il simbolo della città alla società, come nuovo logo, dopo l’enorme querelle che si era creata sul nuovo simbolo. La testimonianza di una vicinanza costante ed estrema da parte del primo cittadino alle sorti della squadra della città. Proseguono anche gli incontri per Banditella, per la gestione dello stadio, più naturalmente la presenza costante del sindaco alla partita. Un rapporto che però non sembra più avere il fuoco di un tempo. Anche da parte di Esciua. E così si arriva all’ultima settimana. Gli strascichi che la gestione Esciua si porta dietro sono tanti, dal rapporto con i dipendenti, a tante situazioni che creano tensioni con Curva Nord e club. Dopo la sconfitta di Pineto, Salvetti prova a chiamare Esciua, Mazzoni e Doga. Nessuna risposta e il sindaco si infuria. Venerdì scorso i club chiedono un incontro col sindaco, Esciua lo viene a sapere e li convoca tutti allo stadio. Fino a domenica. Ai petardi della Nord, l’ira del presidente e le scintille con il sindaco. Un rapporto, un altro oltre a quello insanabile (per detta loro) con la parte più calda della tifoseria, che Esciua dovrà ricucire.
Il caso-Magnozzi
E all’orizzonte potrebbe esserci un nuovo problema nei rapporti tra Esciua e la tifoseria. E stavolta non parliamo della Curva Nord ma addirittura del Club Magnozzi. Un esponente del club sarebbe uscito molto deluso dalla riunione, sia per le parole ma soprattutto per l’atteggiamento della controparte. É prevista in questi giorni una riunione interna ed è probabile un incontro con Salvetti. Da non trascurare che il presidente del club è proprio Fernandez, molto vicino a Esciua. Anche questa è una situazione molto delicata.