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Leonzio ko, ma ci sono cinque Leoni: una gran vittoria della PL

di Alessandro Bernini
I tifosi (foto Silvi)
I tifosi (foto Silvi)

Negli ultimi cinque minuti ribaltata Jesi con la squadra trascinata dai tifosi: decisive la difesa feroce e i canestri di Venucci e Bonacini

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LIVORNO. Senza lo straniero, senza Leonzio, ma con un cuore grande così. Perché questa partita una squadra normale la perdeva, eccome se la perdeva. La PL no. Non è ancora una “grande squadra” ma ha giocatori veri, che si sono buttati nel fuoco per questa maglia.

Quei 5’ finali

Bisogna partire dalla fine. E gustarsi di nuovo i flash decisivi come fossero il filetto della bistecca. Dopo una partita sempre condotta con buoni vantaggi, la PL perde Leonzio per un problema muscolare all’adduttore e entra nel tunnel. A 5’ dalla fine siamo 54-58 per Jesi, la Curva Sud capisce che adesso sono loro a dover fare il Leonzio. Dalla Sud si alza il coro «tutti in piedi per la Pielle», il palazzo d’improvviso diventa una bolgia. Ed è come se la corrente elettrica passasse in un attimo dal tifoso alla squadra. Bonacini ne segna 5 di fila e firma il sorpasso (61-60). In difesa ci sono 5 leoni, ogni pallone sembra quello della vita, Jesi non trova più un filo d’aria e si schianta nel muro. Venucci mette dentro una bomba da 8 metri (66-60 a 2’ dalla fine),il palazzo viene giù. É ancora Venucci a fare il 2/2 dalla lunetta della staffa, quello del 70-62 a45” dalla fine.

La PL è in una trance agonistica devastante, come fosse la finale playoff. E non si fa più riprendere, accompagnata per mano dai suoi tifosi.

Il bello e il brutto

C’è da essere felici di questa vittoria. Pesantissima per la classifica, che esalta ancor di più il colpo di Ruvo e fa guadagnare 2 punti su Virtus Roma, sui Luiss e appunto su Ruvo. Tre quarti di partita di ottimo livello, con attacco più fluido, tutti coinvolti. Malino invece il terzo quarto (quando si è fatto male Leonzio), pasticciato, 12 punti segnati, poca lucidità.

Venucci show

Migliore in campo per distacco Mattia Venucci. E non solo per la tripla pazzesca del 66-60 ma per una partita piena di tutto: 19 punti, 4/5 da tre, 5 falli subiti, 3 assist. Decisivo al solito Bonacini, bene Paesano, positivo Campori che stavolta ha giocato 28’.

Allungo e rimonta

Dicevamo di trequarti ottimi. Ci mette un po’ la PL a carburare, il primo canestro arriva dopo 2’50” e lo firma Campori che stavolta Campanella rilancia in quintetto. Si gioca a scacchi, possessi lunghi, vantaggi minimi, la PL fa il primo cambio addirittura dopo 7’ e si va al primo intervallo sul 16-15. L’equilibrio regge fino al 21-22, poi si scatena Venucci che inizia a bombardare da ogni posizione e il break lascia il segno: 13-2 e si va 34-24. Un vantaggio che la PL mantiene fino all’intervallo lungo (40-32).

Quando ci sarebbe da affondare il coltello, la PL si incarta. Soprattutto in attacco. Nel terzo quarto le percentuali al tiro calano di brutto, Leonzio chiede il cambio per un dolore, rientra ma si vede che non sta bene. Jesi torna a contatto, sbaglia la bomba del sorpasso e la frazione si chiude sul 52-50. Poi la svolta negli ultimi 10’, quelli già raccontati, quelli del cuore in gola.

La passione di Hristo

Come annunciato nei giorni scorsi, è rimasto ancora in panchina Zahariev. Che è clinicamente guarito ma non ha condizione fisica (e testa?) per scendere in campo. In mezzo a tanti dubbi, l’unica certezza è che è andata in archivio la giornata numero 16 e la PL è ancora sotto il suo straniero. Un lusso che non ci si potrà concedere ancora a lungo. La sensazione è che siamo al bivio: o Zahariev gioca entro fine anno (la prossima è venerdì in casa contro Latina) oppure si andrà verso il taglio. Anche perché, si è visto contro Jesi, se disgraziatamente si fa male anche un altro pilastro (tipo Leonzio) si va davvero nei guai. Il problema va risolto.

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