Il Tirreno

LIVORNO. La matematica è sempre stata uno dei pochi alleati del Livorno. Nel senso che, numeri alla mano, la squadra ha sempre avuto la possibilità di farcela. Tanto più in un campionato modesto come questo, dove non c’è (per intenderci) un Arezzo della scorsa stagione. La matematica però si è sempre scontrata con il campo, perché questo Livorno non ha mai dato la sensazione di poter essere padrone del campionato.

La storia si ripete. Perché alla vigilia della trasferta di Figline, la matematica lascia ancora uno spiraglio: 12 punti a disposizione, 5 da recuperare. Ma parliamo davvero di filosofia e illudere i tifosi che ci siano ancora chance di agganciare il primo posto sarebbe assurdo e fuori luogo.

Un briciolo di curiosità è dettata dall’esordio in panchina del nuovo allenatore Niccolò Pascali, uomo scelto a inizio stagione da Alessandro Doga per la squadra juniores.

Oggi ci sarà la prima conferenza stampa di Pascali e sarà interessante capire le sue idee. Soprattutto capire se in questo finale di stagione ci sarà la volontà di dare spazio a qualche giocatore che sino a oggi è rimasto sacrificato, in primis Fancelli.

C’è poi da considerare che Fossati aveva portato a Livorno due “suoi” uomini ovvero il portiere Facchetti e l’attaccante Rossetti: anche in questo caso ci potrebbero essere delle novità, magari un portiere 2005 così da consentire l’utilizzo di due 2004 affidabili come Fancelli e Nardi, più il 2003 Camara. Probabili anche alcune bocciature.

La partita di Figline poteva avere ben altra attrazione e ben altri “pericoli” visto quello che combinarono i nostri prossimi avversari 2 anni fa col Tau. Ma solo una manciata di tifosi seguiranno la squadra nel Valdarno, la delusione è troppo grande per pensare che il popolo amaranto accenda di nuovo il motore dello stadio mobile. E questa probabilmente è la rabbia più grande.

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