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Allo stadio sempre meno gente è un’emorragia che va fermata

di Alessandro Lazzerini
Allo stadio sempre meno gente è un’emorragia che va fermata

Anche in Curva Nord, cuore pulsante del tifo amaranto, crollano le presenze. Per il derby di domenica parte l’appello dei tifosi ad affollare l’Armando Picchi

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LIVORNO. “Potevo stare a casa ma l’amore che ho per te mi porta qui a cantà”. Nell’ultimo periodo è uno dei cori più gettonati della Nord, a sottolineare l’appartenenza e l’orgoglio di chi, nonostante una classifica non certo da Livorno, ogni settimana si ritrova sui gradoni a sostenere la squadra. Il problema, come dimostrano i numeri, è che a cantare sui gradoni del Picchi ci sono sempre meno tifosi.

Parabola discendente

I numeri parlano chiaro. Le presenze all’Ardenza sono precipitate nel giro di un anno e mezzo. La partenza della nuova società in Eccellenza era stata accompagnata da un’ottima risposta da parte del pubblico di fede amaranto, tanto da toccare una media di 3600 spettatori (con picchi oltre i 4mila) nelle prime gare. Quest’anno, il dato migliore è arrivato nel derby contro il Grosseto, con 3267 spettatori, e numeri simili si sono registrati contro Ponsacco (3181) e Ostia (3063). Da quando si è inaugurato il 2023 invece, il Livorno non è mai riuscito ad andare troppo oltre i 2500 spettatori. Queste le cifre: contro Flaminia (2532), Terranuova (2441), Ghiviborgo (2665), Città di Castello (2611) e Montespaccato (2511). Si tratta, però, di un borderò del quale tenere conto che nei dati ufficiali forniti dalla società sono sempre conteggiati tutti gli abbonati che però non sempre varcano il tornello del catino ardenzino. Nell’ultima partita contro il Montespaccato anche la Nord, cuore pulsante del tifo, era semivuota e le presenze totali si trascinano stancamente su una media che rattrista. Al di là delle possibili cause, di opinioni e pensieri diversi sul tema, questa, al momento, è la fotografia della realtà che si vive in questo momento storico.

L’umore dei tifosi

L’Arezzo non ha un ruolino di marcia da squadra “ammazza campionato”, visto che in archivio ha messo 5 pareggi e 4 sconfitte in 26 giornate. Il Livorno però naviga a 14 punti di distacco occupando il quinto posto in classifica, compromettendol’umore dei tifosi. Basta scorrere i commenti tra i social della società amaranto per rendersene conto. Maurizio scrive che “1 punto in due partite contro il Montespaccato non va bene. Livorno è differente e merita rispetto”. Giuseppe è sulla stessa falsariga. “Le sciarpe al collo e il credito sono abbondantemente terminati, adesso ci vogliono i fatti”. Barbara promette amore eterno ma non è soddisfatta. “Io c’ero e ci sarò, ma lo posso dire che è una tristezza infinita?”. Claudio sintetizza: “Dispiace vedere lo stadio vuoto, ma certe prestazioni allontanano la gente dalla squadra”.

A raccolta per l’Arezzo

Il morale dei tifosi è sotto i tacchi e i numeri degli spettatori sono quelli che sono. Se c’è una partita però che può riuscire a richiamare un afflusso importante di supporter è quella contro l’Arezzo. Nei gruppi social dei tifosi è già partita la chiamata a raccolta, con l’obiettivo di creare di nuovo quella “bolgia” tanto cara a queste latitudini. Cristiano invita “tutti in Nord a cantare fino all’ultimo, riempiamola”. Lo stesso dice Simone “domenica siate presenti, oltre il risultato". Alessandro strappa consensi: “l’orgoglio di tifare la gloriosa maglia amaranto. Domenica ci saremo su quei vecchi gradoni e il popolo dell’Armando Picchi si farà sentire. E’ la mia città e la difenderò”. Attesa quindi una risposta da parte della tifoseria labronica. Ma dopo la partita con l’Arezzo, in ogni caso, servirà una riflessione profonda da parte della società per cercare di riportare i livornesi allo stadio. Il miglior modo è avere una squadra che esprima un calcio champagne e si giochi l’obiettivo promozione. Non dovrebbe essere difficile. Vista la categoria e che la squadra si chiama Livorno.
 

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