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Che il Picchi ritorni un fortino: Livorno all’assalto del Seravezza

di Alessandro Lazzerini
Il gruppo amaranto festeggia il secondo gol a Terranuova
Il gruppo amaranto festeggia il secondo gol a Terranuova

Per stare ai vertici in D, tra le mura amiche serve ottenere sempre il massimo Neri e Pecchia a disposizione. Occhio a Camarlinghi e Benedetti tra i versiliesi

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LIVORNO. “È impossibile dire di no a una piazza del genere. Una tifoseria come quella del Livorno è unica”. Nelle conferenze stampa estive è diventato un ritornello continuo, una certezza, ma di quelle che non stuccano mai. I giocatori scelgono il Livorno per il progetto tecnico, ma soprattutto per giocare davanti a migliaia di spettatori. E finalmente, dopo mesi di attesa, una domenica e un mercoledì in campo neutro e mille peripezie, ci siamo. Il Livorno (fischio d’inizio alle 15) ritrova i suoi tifosi a distanza tre mesi dall’ultima volta, da quel Livorno-Pomezia 2-1. Certo, il tifo labronico si è già fatto sentire a dovere in trasferta, ma al Picchi è un’altra cosa. Un’altra storia, tutta da scrivere, tutta da vivere, tinta d’amaranto.

GLI AMARANTO

Dopo la vittoria di Terranuova, il Livorno arriva alla quarta giornata di questo campionato con una buona dose di entusiasmo e tanta voglia di dare continuità ai risultati e alla prestazione, non spettacolare, ma solida e di sacrificio offerta in terra aretina.

Dal punto di vista tattico mister Collacchioni dovrebbe tornare alla difesa a tre tanto utilizzata in questo avvio di stagione. Davanti a Fogli, confermato il terzetto con Fancelli a destra, Karkalis a sinistra e Russo a comandare il reparto al centro. A destra Bruno, dopo l’ottima prestazione di domenica scorsa, e a sinistra Pecchia che ha recuperato dal duro colpo subito alla caviglia una settimana fa. In mezzo al campo spazio al solito duo Cretella-Luci, con la qualità del primo e l’intelligenza tattica del secondo che possono rivelarsi fondamentali contro una squadra come il Seravezza che ha un centrocampo di alto livello. Davanti il tecnico amaranto potrebbe schierare il quinto tridente diverso in altrettante gare, con Neri, Lo Faso e Rodriguez, in ballottaggio con Vantaggiato. Rispetto alle scorse settimane, c’è più incertezza sulla disposizione dei tre uomini d’attacco del Livorno che, in fase offensiva, potrebbero giocare larghi, con Lo Faso a destra e Neri a sinistra, così come con l’ex Palermo alle spalle di Neri e Rodriguez. L’opzione più probabile è la prima. Se invece a sinistra si dovesse puntare su Lucarelli per un centrocampo più tosto, al posto di Lo Faso giocherà Belli, per equilibrare nuovamente le quote.

L’AVVERSARIO

Il Seravezza è una squadra ostica, tra le più difficili da affrontare del girone, perché ha sia l’attitudine giusta per sporcare le partite e renderle “di categoria”, ma anche la qualità per punire eventuali errori delle retroguardia con giocatori di estro e talento assoluto.

Chi ha visto la gara amichevole di un mese fa si è accorto della bravura della spina dorsale della formazione di Vangioni. Il portiere Lagormarsini, uno dei pochi over del campionato, il centrale Sorbo, uno che abbina qualità di impostazione e solidità difensiva, l’esperienza del mediano Granaiola e un centravanti in grado di segnare anche 20 gol in questa categoria come Benedetti. Il tutto con gli ex amaranto Bresciani e Camarlinghi (pericolo pubblico numero due), due lussi per la D, così come il forte centrocampista Putzolu e il 2004 livornese Scottu come esterno d’attacco.

Una squadra ostica, ma che domenica ha perso con un gol di vantaggio e un uomo in più, in casa col M. Ponsacco, e quindi qualche problema lo avrà sicuro. Allo stesso tempo però il Livorno incontra senza dubbio un gruppo ferito che vorrà riscattarsi in un palcoscenico unico.

FATTORE CAMPO

Lo scorso anno in Eccellenza il Livorno ha perso quattro partite, tra regular season e playoff e tutte le sconfitte sono arrivate all’Armando Picchi. Un dato che non è mai passato inosservato e che, seppur sul neutro del Magnozzi, si è un minimo riproposto anche quest’anno con due vittorie esterne e la caduta a Livorno.

Rispetto a due settimane fa però sarà tutto diverso. Le dimensioni del campo e il manto perfetto per il gioco dal basso di Collacchioni. E quella spinta del pubblico che sicuramente darà la giusta carica alla truppa labronica.

Gli amaranto non vedono l’ora di scendere in campo e i tifosi aspettano a glorie di vedere da vicino questa squadra. A cui si chiede di lottare, di sudare la maglia, e poi magari anche di far divertire. E di vincere. Tante richieste, sì, ma siamo a Livorno. All’Armando Picchi, a casa nostra. Dove l’ultima volta Andrea Ferretti fece esplodere lo stadio. Quel boato, quelle emozioni che vogliamo vivere un anno intero. Da oggi, da sempre, al fianco del Livorno. Forza ragazzi.


 

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