Il Tirreno

Livorno

Baldini-Di Franco e Livorno saluta un doppio argento

Mario Orsini
<b>AMARANTO. </b>Andrea Baldini e Virginia Di Franco
AMARANTO. Andrea Baldini e Virginia Di Franco

25 giugno 2010
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 LIVORNO. Argento tricolore per Andrea Baldini e Virginia Di Franco. Nella giornata inaugurale dei campionati italiani assoluti di scherma di Siracusa l'amaranto è di moda. A gioire più di tutti però è il maestro del Fides e della nazionale Nicola Zanotti. La pisanina Ilaria Bianco e la lametina (di Lamezia Terme) sue allieve al glorioso circolo di via Allende dominano, in lungo e largo, il torneo di sciabola femminile. Alla fine prevale (15-13) la pisana grazie anche ad un pizzico d'esperienza in più.  A tingere d'amaranto le pedane siciliane sono pure tanti altri nostri bravissimi spadaccini. Lorenzo Nista (sesto) e Tommaso Lari (ottavo) si sono fermati nei quarti di finale e Alessandro Paroli negli ottavi. Bravi pure i nostri "cuccioli": Edoardo Luperi e Benedetta Baldini.  Ma torniamo ad Andrea Baldini. Lo scenario della finalissima è stato stupendo. Si gareggiava nel teatro Greco di Siracusa, il più grande della Magna Grecia. Baldini oltre che con il compagno di nazionale Barrera ha dovuto gareggiare in un ambiente non favorevole. Stefano Barrera, tra l'altro campione in carica, è nato e cresciuto da quelle parti. Ogni punto che metteva a segno era salutato da ovazioni da stadio. La sconfitta netta nella finalissima non ha, però, lasciato il segno ed è stata subito metabolizzata. Basta ascoltare le parole di Andrea a pochi minuti dall'epilogo. «Questo mio secondo posto va visto in chiave positiva. Gli obiettivi stagionali sono, in primis, il campionato del mondo a Parigi a novembre e quello europeo tra una ventina di giorni. Perdere non fa piacere a nessuno, ma questa sconfitta va presa con filosofia. Capita. Nell'assalto finale sono rimasto con la testa sugli spalti o in albergo. Il rammarico è non averci neppure provato. Potevo impensierirlo un po' di più. Sapevo cosa dovevo fare ma lo sapeva anche lui. Ed infatti l'ha fatto bene. Ci conosciamo benissimo perché ci alleniamo insieme con la nazionale. Sono contento per Stefano perché ci ha messo il cuore e ci teneva moltissimo a fare bella figura».  Per la cronaca Andrea Baldini è arrivato alla finalissima in maniera baldanzosa. Bravo nei gironi ha infilzato prima Vianello e poi Valerio Aspromonte - in maniera un po' sofferta negli ottavi - e poi nei quarti il giovanissimo Lorenzo Nista (15-10) suo compagno d'allenamento al ClubScherma Livorno del maestro Paolo Paoletti. Bella pure la semifinale contro un Simoncelli caricatissimo dal successo su Cassarà.  Chi è andata, per molti, ma non per se stessa, forse un po' oltre le attese è stata la spadista Virginia Di Franco, allieva del maestro pisano Enrico Di Ciolo (figlio del mitico Antonio). Un paio di giorni fa ci aveva confessato che si era preparata a puntino e sperava, come poi è avvenuto, di fare una bella prova per cercare di rientrare nel giro della nazionale. A conti fatti, per Virginia, missione compiuta. Il capolavoro la nostra brava spadista, in forza alle Fiamme Azzurre, l'ha compiuto nei quarti e ripetuto in semifinale. Prima ha battuto la leader della nazionale azzurra Nathalie Moellhausen (15-11) e successivamente si è ripetuta (15-12), con una rimonta che ha dell'incredibile (perdeva 10-4), contro l'altra nazionale Francesca Boscarelli. In finale, invece, si è arresa alla bella friulana, ma residente a Roma, Mara Navarria (15-9).  Elogi alla compagna di finale pure di Ilaria Bianco. «Alessandra Lucchino è stata brava. Che era forte lo sapevo benissimo perché tutti i giorni mi alleno con lei al circolo Fides. Alessandra da quest'anno si trasferita a Livorno».
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