Editoria
Parto d’emergenza a Livorno: neonata di 27 settimane nasce nella shock room – L’équipe che l’ha salvata
La bambina è nata, prematura, nella shock room dell’ospedale
LIVORNO. Una contrazione, un’altra. E poi un’altra ancora. In realtà il momento era ben lontano da arrivare, ma i dolori precedenti al parto lei li conosceva bene, essendo già mamma. Meglio andare in ospedale – deve aver pensato – non si sa mai. Ma nessuno, e probabilmente neanche lei, pensava che la bambina sarebbe nata di lì a poco. Di appena 27 settimane. Dunque prematura. E invece è andata proprio così. La donna ha partorito la sua bambina nella shock room del pronto soccorso dell’ospedale di Livorno grazie allo staff al completo confluito, per l’occasione, nel reparto diretto dal dottor Luca Dallatomasina. Ma andiamo con ordine.
L’arrivo all’ospedale
Nella notte tra venerdì e sabato scorsi una 28enne di Livorno ha effettuato con le doglie l’accesso al pronto soccorso, dove non è arrivata in ambulanza ma col mezzo proprio. Il personale del triage, parlando con la donna e ascoltandola, ha capito che quello di partorire un bebè precoce, per lei, non era solo un rischio o una possibilità. Non era insomma questione di se, ma di quando.
La sala rossa
La paziente è stata quindi fatta entrare immediatamente nell’area retrostante al triage per poi essere trasferita nella shock room, cioè nella cosiddetta “sala rossa” del pronto soccorso, quella pronta ad accogliere le emergenze più gravi in cui il paziente può arrivare a essere in pericolo di vita. Si tratta di uno spazio dotato di varie apparecchiature mediche e, per com’è strutturata, consente a medici di specialità diverse di intervenire tempestivamente. Ed è proprio ciò che è successo l’altra notte. Una volta avvisati i medici del pronto soccorso, il personale presente, oltre ad aiutare la paziente, ha anche allertato i colleghi degli altri reparti facendo confluire gli specialisti necessari all’interno della shock room dell’ospedale. Tutti pronti, dunque, per aiutare la paziente a partorire la sua bambina.
L’équipe
Oltre a medici, infermieri e operatori socio sanitari in servizio al pronto soccorso, sono intervenuti pediatri, ginecologi, tecnici di radiologia, ostetrici, neonatologi e anestesisti. «C’è stata freddezza e determinazione da parte di tutti, oltre a un coordinamento tempestivo delle figure impiegate», spiega il primario Dallatomasina, contattato dal Tirreno, che sottolinea l’importanza rivestita dal lavoro di squadra, rivelatosi essenziale nella gestione del parto e, dopo, anche nella presa in carico temporanea della bambina e della madre.
Il parto
Nella shock room la donna (che ha già un figlio) ha infatti dato alla luce, con parto naturale, una bambina di appena 27 settimane (circa sette mesi). La piccola, essendo particolarmente prematura, ha avuto bisogno di essere sottoposta a cure specifiche perciò, dopo essere stata accudita e monitorata all’ospedale di Livorno, è stata trasferita a Pisa, dove si trova in costante osservazione e in prognosi riservata. La mamma è, d’altra parte, in buone condizioni di salute.
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