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Livorno, assalta la trattoria "Al Pallaio": arrestato un livornese di 44 anni - Chi è
Fermato dalla polizia nel ristorante in quel momento chiuso per lutto e trasferito in carcere per tentata rapina impropria, visto che ha aggredito un agente, poi finito in ospedale. Il titolare Antonio Scardino: «L'ho visto sul cellulare dall'app e ho chiamato il 112. Negli ultimi giorni mi avevano rubato parmigiano e prosciutto, stavolta ha avuto il tempo di addentare un salame e della cioccolata»
LIVORNO. Lo hanno sorpreso nel ristorante prima che potesse anche solo pensare di scappare con qualcosa addosso, dato che era riuscito solamente ad addentare un pezzo di salame e una barretta di cioccolato. Poi, dopo aver aggredito un poliziotto che tentava di fermarlo, è stato arrestato per tentata rapina impropria.
È finito in manette grazie a un rapidissimo intervento della Squadra volante della polizia di Stato, diretta dal commissario capo Gabriele Nasca, il quarantaquattrenne livornese Andrea Pannocchia. Il blitz è scattato poco dopo le 23 di martedì 4 novembre nella storica trattoria “Al Pallaio”, che la scorsa estate ha festeggiato 20 anni, in via Pio Alberto del Corona, vicino viale Carducci e via Sproni, due giorni fa chiusa per lutto. La velocità di arrivo degli agenti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico si deve all’abilità del gestore, Antonio Scardino, che da casa grazie all’allarme telematico ha visto la sagoma di un ladro nella sua attività dall’impianto di sorveglianza installato e collegato a un’applicazione del telefonino. Non ha perso tempo, ha chiamato il 112 e dalla caserma “Vittorio Labate” di viale Boccaccio i poliziotti sono arrivati in via del Corona sorprendendo Pannocchia ancora all’interno.
Pannocchia – difeso dall’avvocato Luciano Picchi e da poco liberato dagli arresti domiciliari che stava scontando per altre vicende – addosso non aveva nulla, quindi pur avendo forzato uno degli ingressi non era ancora materialmente entrato in azione. Un agente della questura, il primo che ha cercato di bloccarlo, è rimasto lievemente ferito ed è stato poi accompagnato al pronto soccorso, dal quale è stato dimesso con due giorni di prognosi, periodo durante il quale non potrà lavorare. Per questo l’indagine – coordinata dal sostituto procuratore Niccolò Volpe, che per l’uomo ha disposto l’arresto in flagranza di reato e la custodia cautelare in carcere in attesa dell’udienza di convalida che dovrebbe tenersi oggi o domani alle Sughere – si è aperta per rapina impropria: Pannocchia avrebbe infatti aggredito l’agente per guadagnarsi l’impunità, nel tentativo di far perdere le sue tracce dopo essere stato sorpreso appunto nel locale.
«Per fortuna, mentre ero a casa, io e mio figlio ci siamo accorti di quanto stava accadendo, chiamando le forze dell’ordine – racconta Scardino – e lo abbiamo fatto arrestare. Sicuramente in città ci vorrebbe un maggiore controllo, lo auspico». Negli ultimi dieci giorni – secondo quanto ricostruito dal gestore del ristorante – erano già avvenuti altri furti: «Mi hanno rubato prosciutti, casse di vino e perfino una forma di parmigiano. Un paio di anni fa, invece, una banda di cittadini rumeni, poi fermata fece irruzione nel mio locale almeno sette-otto volte. In questo caso, invece, il responsabile è italiano: so che aveva fame e francamente mi ha fatto anche un po’ pena. Penso che ci tenesse d’occhio, perché raramente il martedì siamo chiusi – conclude Scardino – ed è entrato proprio nella serata in cui appunto non effettuavamo il nostro normale servizio».
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