Economia
Porto di Livorno, scossone ai vertici di Tdt: nuovo manager per il personale
Scongiurato lo stop del terminal dopo settimane di scontro tra azienda e lavoratori: affidato il mandato pieno per la gestione delle risorse umane
LIVORNO. Dopo settimane di scontro tra l’azienda e i lavoratori, novembre avrebbe potuto aprirsi con un clamoroso stop del principale terminal contenitori del porto, il Terminal Darsena Toscana. Così non è stato. E il motivo è uno: dopo il serrato confronto sindacale, parte del vertice di Tdt è saltato. Se anziché in banchina fossimo in qualche palazzo istituzionale, parleremmo di un rimpasto di giunta, con riassegnazione di deleghe: da Napoli Grimaldi (che da quasi due anni ha in mano il 95 per cento del terminal, il restante 5 è dei portuali della Compagnia) ha nominato a capo del personale un nuovo manager.
In realtà sarebbe anche riduttivo leggere così il mandato che è stato affidato al livornese Valerio Liperini, risorsa interna che aveva già la responsabilità dell’amministrazione finanziaria: nella comunicazione di servizio firmata dall’amministratore delegato di Tdt, Domenico Ferraiuolo, c’è scritto che da ieri – primo novembre 2025 – Liperini ha il pieno mandato per la gestione delle risorse umane della società. Il pieno mandato.
Tre righe secche, dove non viene citato nessun altro: né il direttore delle risorse umane (almeno fino a quel momento) Luca Orsi, né il direttore generale in carica Marco Mignogna. Si vedrà nei prossimi giorni se ci saranno nuovi scossoni manageriali. Perché quel «pieno mandato» viene letto da molti come il depotenziamento di tutto il vertice in favore di un percorso che goda di una maggiore fiducia da parte dei lavoratori.
Sono circa 250 i portuali di Tdt. «A fine agosto – ricorda il segretario della Filt Cgil, Giuseppe Gucciardo – avevano manifestato problemi di carattere operativo per la scarsa manutenzione dei mezzi e per il personale sottodimensionato. Tra l’altro in quel periodo era subentrato un traffico nuovo di Msc, un traffico in appoggio perché La Spezia non riusciva a soddisfare la domanda. Così abbiamo chiesto investimenti e assunzioni. Il 3 settembre la controversia si è chiusa con l’azienda che ha detto che sarebbero arrivati quattro nuovi mezzi e che avrebbe iniziato a valutare curricula. Ma passati due mesi i problemi sono aumentati: le manutenzioni, anche se fatte, riguardavano mezzi vecchi, e trovare figure come i manovratori non è uno scherzo, li devi formare. Insomma, ci si è resi conto che, al di là degli annunci, i problemi permanevano».
In banchina si è arrivati a un bivio, che può essere tradotto così: «O c’è un cambio di passo, con linee manageriali che garantiscono un percorso di fiducia reciproca, o sarà scontro». «E lo scontro tra management e lavoratori – ricostruisce – c’è stato, durissimo, senza sconti per nessuno».
Fino alla comunicazione di due giorni fa. «Liperini – la commenta Gucciardo – è un manager interno, livornese, potrà far bene, è giovane e ha le idee chiare, la scelta del management napoletano è stata quella giusta. C’è fiducia in lui da parte dei lavoratori, lo dimostra il fatto che al primo giorno di incarico, nel giro di poche ore, il terminal ha avuto le disponibilità necessarie per lavorare». Con il blocco degli straordinari in corso e la giornata di festa in calendario, banchina e piazzali avrebbero infatti rischiato di fermarsi.
Dopo l’ultimo tavolo di raffreddamento in Autorità portuale, i sindacati avevano annunciato nuove iniziative di protesta. Ci saranno? «Grimaldi ha raccolto il messaggio e sta riorganizzando il management, quindi siamo in una fase di distensione». «Altrimenti – evidenzia il sindacalista – i portuali non avrebbero lavorato il primo novembre, avevano già rinunciato anche a incentivi economici per farlo». Con questa novità è atteso nei prossimi giorni un ulteriore incontro in Authority, che potrebbe rivelarsi conclusivo. Non senza altre sorprese.
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